“Compiere un’indagine sugli scarichi abusi che si riversano nei fiumi: Sisto, Portatore e Lungolinea, con denunce penali e di risarcimento in ambito civile per tutti coloro, enti, aziende o singoli cittadini, non in regola con le normative di legge. Attivarsi affinché il fiume Linea, Sisto e il porto Traianeo siano oggetto di escavo immediato. Anche per ragioni igienico- sanitarie”.
Questo il secondo punto posto alla base del mio programma amministrativo, naturalmente se gli elettori terracinesi mi consentiranno di indossare la fascia tricolore.
Quella che pongo all’attenzione di tutti è una questione importante, che pregiudica in maniera negativa l’immagine turistica di una città, che vive sostanzialmente sulla risorsa mare.
L’inquinamento del mare è poi un consolidato piagnisteo che si alza forte a ogni criticità, che puntualmente arrivano nel pieno della stagione estiva: con un mare che diventa di colori improbabili e lo spiaggiamento di materiali di ogni genere e natura, tanto da far scappare inorridito il turista come il bagnante locale.
In queste non rare occasioni Terracina ottiene meritatamente le prime pagine dei giornali, con il risultato di annullare ogni sforzo organizzativo di centinaia di attività che sul turismo basano il loro reddito per vivere.
Sono ormai decine di anni che si assiste a questa pantomina, mentre ogni amministrazione eletta dimentica di porre l’argomento come questione proprietaria all’interno del rispettivo programma.
Forze politiche propense però a decantare le magnificenze di possibili grandi operazioni strutturali per la città: un nuovo porto con migliaia di posti barca (che si ridurrà a becere operazioni per favorire qualche amico ormeggiatore); come il riassetto del territorio e la trionfante previsione di costruire altre decine di palazzi, per una comunità che ha un impressionante numero di case sfitte, tante disponibili sul mercato degli affitti stagionali, con relative speculazioni a tutto danno della collettività.
Non mi dilungo oltre e affermo convinta che quest’andazzo deve cessare per sempre e ritengo giusto, anzi doveroso, inserire questa battaglia di civiltà all’interno del mio programma elettorale, che ricordo se non sarà soddisfatto nei 10 punti fondanti, chi scrive ma anche l’intera coalizione di governo che mi accompagnerà, non si ripresenterà più ad alcuna elezione: comunale, regionale, nazionale e europea.
Più chiaro di così!
E allora, nel dettaglio, vogliamo fortemente un’indagine conoscitiva di chi inquina i fiumi che sfociano nella nostra baia; vogliamo conoscere i loro nomi e cognomi se sono cittadini, i loro indirizzi se sono aziende o amministrazioni comunali non in regola con la depurazione delle acque.
Una volta accertate le responsabilità, non ci fermeremo davanti a niente e nessuno: li porteremo in tribunale facendogli pagare ogni danno procurato all’economia e all’immagine turistica di Terracina.
Come andremo a riprendere le “carte” che hanno permesso, impunemente, alla ditta incaricata del ripascimento di sversare tonnellate di breccia.
Da una spiaggia dorata che tante località marine più in d’Italia ci invidiavano, siamo diventati dopo quel disastroso ripascimento gli zimbelli dell’italico stivale.
Un affronto che tutte le forze politiche di ieri non hanno mai voluto combattere, per motivazioni non difficili da comprendere.
Noi su questa giusta e sacrosanta battaglia siamo pronti a scendere in campo e a lottare affinché alla città sia riconosciuto il “disastro” ambientale subito e i risarcimenti che dovranno riportare allo status quo le nostre spiagge.
Lotteremo affinché le foci di Badino e Sisto siano accessibili ogni giorno dell’anno, che almeno il tratto finale del Lungolinea Pio VI sia dragato dalle tonnellate di fanghi velenosi che nel corso dei decenni si sono depositati sul fondo, e che al porto voluto da Traiano sia riservato lo stesso trattamento.
Per una questione anche d’igiene pubblica, oltre che di rispetto per i valori ambientali spesso sbandierati per questioni fatue.
Noi siamo pronti a impegnarci con percorsi certi e volontà ferrea.
Senza farci coinvolgere, se eletti, nelle penose vicende chiamate “opportunità politiche”.
Gina Cetrone
Candidata a Sindaco
Lista civica “Sì Cambia”