E’ gravissimo quello che è successo oggi: un ragazzo extracomunitario ha tentato di suicidarsi buttandosi da un palazzo di via Posterula. Ho assistito alla scena di persona, perché passavo sul posto, ma, una volta visto che il pericolo era rientrato, ho preferito andare via per evitare che la mia presenza potesse essere interpretata come uno sciacallaggio nei confronti di quel gesto estremo.
Non dobbiamo e non possiamo permettere che nessun cittadino che vive a Terracina possa arrivare a tale disperazione, tanto da pensare che l’unica via di uscita sia il suicidio. Purtroppo, però, anche questa è Terracina, una città che soffre la situazione economica, la mancanza di occupazione e, in alcuni casi, anche lo sfruttamento del lavoro nero.
Uno dei pilastri sui quali si fonda il nostro programma per Terracina è la solidarietà, ovvero che ogni atto e decisione dell’amministrazione deve tenere conto degli strati sociali in difficoltà. Dobbiamo arginare il disagio sociale agendo con la prevenzione: un mio impegno sarà quello di creare uno sportello per l’assistenza sociale e l’ascolto verso i problemi della cittadinanza.
Bisogna lavorare anche per l’integrazione degli extracomunitari per evitare l’emarginazione e l’isolamento, che sono causa di disperazione e che possono sfociare anche in atteggiamenti criminali.
Questo atto estremo ci deve far riflettere sull’assoluto abbandono nel quale questa città è stata lasciata dalle precedenti amministrazioni sorde alle richieste di aiuto delle fasce più deboli.
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