Il mio non vuole essere un asettico commento politico ma un ringraziamento a tutti coloro, tanti, che hanno creduto in me e nella mia coalizione, certo che la loro determinazione e la loro fiducia tra due settimane sia ancora più grande e decisiva per ridare slancio alla Mia Terracina. E vorrei congratularmi con Nicola Procaccini per il risultato raggiunto. E’ proprio la gioia, quasi inattesa, del mio antagonista che mi dà ancora più coraggio e consapevolezza della nostra forza. Probabilmente neanche l’ex sindaco sperava che i suoi slogan potessero avere un effetto così determinante.
Noi purtroppo non siamo stati bravi a buttare fumo negli occhi e a stravolgere quella che è la realtà di Terracina. Forse perché non siamo così abili con le parole (non siamo attori di teatro) o forse perché teniamo alle sorti dei nostri concittadini. Sì miei concittadini, visto che ho vissuto fin da bambino nella periferia della città, pur vivendo con gioia anche il centro. Sento mie le tradizioni e i luoghi meravigliosi di Terracina. A partire dal Tempio di Giove che ridaremo ai terracinesi.
Noi alle poche parole faremo seguire i fatti e in queste due settimane sarà bello parlare di programmi. Sarà bello parlare di una Terracina meno isolata: mai schiava di Fondi, ma neanche di Latina, Sabaudia ,Monte San Biagio o Roma, ma vicina a tutti. Perché Terracina non deve essere liberata da nessuno, tantomeno da noi. Forse ho un vuoto di memoria ma non credo che negli ultimi due anni ci sia stato il nostro partito in maggioranza. Chi ha governato? Il tempo di stravolgere la realtà è finito: se qualcuno vuole amministrare si assuma le sue responsabilità, quelle della sua giunta e dei sui suoi vertici nazionali. Qui sembra che qualcuno abbia denunciato intorno a sé il vuoto. Quel vuoto politico che non ci permette da anni di riaprire la tratta ferroviaria Terracina-Priverno Fossanova. Chi dovrebbe perorare la causa? Forse uno dei tanti nemici? Noi vediamo nella Regione un’istituzione con la quale collaborare e sicuramente abbiamo i mezzi per farci ascoltare e valere. Altri no. Questo è un dato di fatto. Così come se il nostro “Fiorini” rischierà di perdere un pezzo non ci scaglieremo contro nessuno come fatto in passato ma ci batteremo affinché questo non avvenga . Non basta gettare fumo negli occhi per offuscare la chiusura del Tribunale, del Palazzetto o dell’ufficio anagrafe. Un quadro desolante, peggiorato perfino rispetto all’ultima consiliatura Nardi, quando avevamo uno stadio, una Curva e meno nemici. Dimenticavo anche l’ultimo presidente della squadra di calcio era un nemico: non doveva essere aiutato tanto poi ci avrebbe pensato il sindaco a cambiare il vento e a ridare slancio allo sport. Oggi il risultato è sotto gli occhi di tutti. E che dire della viabilità o dell’arredo urbano.
Negli anni forse un nemico interno c’è stato, anche molto vicino al mio valoroso sfidante. Un nemico che per decenni ha voltato le spalle alla sua, Mia Terracina. Vorrei riprendere le parole di uno dei due protagonisti dell’ultimo ballottaggio (2011) e chiedere cosa abbia “portato” nei decenni a Terracina quel deputato? Noi dei nemici del passato abbiamo preferito non parlare e non lo faremo neanche in questi ultimi giorni, la nostra non è una politica denigratoria. Noi non abbasseremo la testa e non ci faremo comandare da nessuno, vogliamo che Terracina cambi finalmente marcia, che non si chiuda ancora di più nei suoi problemi e che risolva anche le questioni delle periferie, anche quelle al confine con Sabaudia, San Felice Circeo, Fondi, Sperlonga. Terracina è una sola e sarà al centro di qualsiasi progetto della Riviera d’Ulisse. Questa è la nostra libertà, Terracina sarà una città “aperta” e trasparente. Trasparente soprattutto negli appalti che contano. Questa è la Mia Terracina.