giovedì 23 Gennaio 2025,

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Terracina. Corradini querela per diffamazione Procaccini

scritto da Redazione
Terracina. Corradini querela per diffamazione  Procaccini

Gravi accuse al candidato sindaco di Forza Italia, Gianluca Corradini, a un senatore della Repubblica, agli ex consiglieri comunali di Terracina, alle cooperative agricole del territorio e anche alla Provincia di Latina. I toni accesi e le offese tra avversari sono all’ordine del giorno in campagna elettorale, ma il candidato sindaco di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, ha accusato i suoi avversari di voto di scambio chiamando in causa anche le cooperative agricole del territorio.

I fatti sono stati illustrati durante una conferenza stampa dal candidato sindaco, Gianluca Corradini, e dall’avvocato Massimiliano Fornari, alla presenza anche di Gianni Quattrociocchi presidente della cooperativa agricola La Valle.

In una riunione elettorale, dove un partecipante ha registrato il discorso del candidato sindaco, Procaccini ha fatto illazioni molto pesanti sulla composizione delle liste della coalizione di Corradini. Nella registrazione si sente: “abbiamo scoperto che nelle sette liste della coalizione messa su da Fazzone (ossia collegata a Corradini) c’erano candidati da zero voti, ma perché venivano candidati? Non riuscivamo a capire perché, poi ci siamo accorti che questi candidati erano funzionali al controllo del territorio… si va dall’azienda agricola e gli si dice se vuoi continuare a portare i tuoi prodotti al mercato (il Mof di Fondi) allora devi far uscire centocinquanta voti su questo nome… noi non sappiamo chi è, non fa niente non devi sapere chi è, io devo controllare che escono centocinquanta voti su questo nome, se ne escono centoquarantanove allora tu i prodotti al mercato non li porti più… poi vanno da un’altra azienda, con un altro nome, sempre da zero voti, messo lì apposta soltanto per controllare, e gli dicono se tu non porti 150 voti sul quest’altro nome allora faremo i conti dopo”.

Procaccini ha anche insinuato che i 13 consiglieri che il 6 maggio del 2015 lo hanno sfiduciato sono stati pagati per far cadere l’amministrazione: “ho fatto il sindaco fino al 6 maggio del 2015, in una notte tra il 5 e il 6 qualcuno è andato a prendere con delle macchine scure dei consiglieri comunali presso le loro abitazioni nel corso della notte, li hanno portati dentro una stanza di albergo ai confini di Terracina verso San Felice, hanno fatto venire un notaio da Fondi, perché Fazzone neanche si fidava dei notai di Terracina, e hanno fatto sottoscrivere a dei consiglieri comunali evidentemente… come dire… ben retribuiti, non sappiamo bene come ma ben retribuiti, e hanno fatto così cadere l’amministrazione comunale di Terracina”.

Gianluca Corradini ha già presentato la querela presso la Procura della Repubblica e dato mandato all’avvocato Massimiliano Cesare Fornari di rappresentarlo. “In campagna elettorale tutto è ammesso – ha detto il candidato sindaco di Forza Italia -, ma è inaccettabile che un nostro avversario imposti la sua campagna elettorale sulla calunnia e sull’ingiuria dicendo durante i suoi incontri elettorali cose assolutamente prive di fondamento e screditando non solo me, il senatore Fazzone e i candidati delle mie liste, ma anche i consiglieri di Forza Italia, Fratelli d’Italia e PD che lo hanno sfiduciato e, cosa ancora più grave, le cooperative agricole del nostro territorio (che rappresentano il 23% dell’economia rurale del Lazio) e istituzioni come la Provincia”. “Noi abbiamo improntato la nostra campagna elettorale sulle cose da fare per Terracina e, se abbiamo parlato di Procaccini, lo abbiamo fatto solo commentando quanto ha fatto o non ha fatto durante la sua amministrazione e comunque sempre sul piano politico, senza mai offendere lui o la sua famiglia”.

Durante la conferenza stampa, l’avvocato Fornari ha fatto ascoltare alcuni stralci dell’audio di Procaccini. “Queste parole – ha detto il legale – travalicano evidentemente i limiti della legittima critica politica ed invettiva elettorale”. Fornari ha anche spiegato che la registrazione della riunione è perfettamente lecita, secondo quanto stabilito dalla Cassazione, ed ha lo stesso valore di una nota scritta quindi rappresenta un valido elemento di prova davanti al giudice.

 

Ufficio stampa

Gianluca Corradini

 

 

 

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