Un vecchio detto terracinese così recita: – “a Terracina solo quel che non si fa non si sa”- pertanto che nessuno faccia lo gnorri, tutti sapevano e tacevano tranne pochissimi, e chi ne parlava lo faceva a bassa voce, guardandosi alle spalle, per paura che orecchie attente di meschini ruffiani non sentissero per poi riferire.
Ora però, dopo che la magistratura ha sollevato il tappeto ed ha fatto vedere quanta mondezza c’era sotto, nessuno più può dire di non sapere, allora come definire chi ancora sostiene simili personaggi?
Come non supporre che si tratta di elettori che hanno convenienza ad avere a Palazzo chi li ha favoriti nei loro interessi? E che non parlassero di ideologia politica, che la loro unica ideologia è la saccoccia e che Terracina sprofondi pure.
Non scherziamo, presunzione di innocenza a parte, i reati ipotizzati non sono pinzillacchere, tanto che vanno dal “falso in atto pubblico” alla “corruzione” al “traffico di influenze illecite” all’ “abuso d’ufficio” e, vergogna delle vergogne, ad aver preso tangenti.
Tutte accuse infondate? Però certe intercettazioni parlano chiaro, e saranno difficili da confutare per quanto possano essere abili gli avvocati difensori.
E che dire dei consiglieri, il cui compito dovrebbe riguardare soprattutto il controllo degli atti amministrativi? Erano all’oscuro di tutto? Nessuno vedeva niente? Nessuno sapeva? È un po’ dura da mandare giù.
Non ci giriamo intorno, la verità è questa: dal 2011 al 2023 sono trascorsi 4.380 giorni, 12 anni di paralisi amministrativa, di dominio di una classe politica presuntuosa, arrogante, incapace ma rapace, supportata da un esercito di elettori che non so come definire, se non come… “non cittadini”!
Ora questi devastatori di Terracina osano riproporsi, come se niente fosse accaduto, e gli stessi… “non cittadini” sono pronti a rivotarli, chi perché non può fare altrimenti, e chi ha interesse a farlo.
Una situazione che indurrà tantissimi a disertare il voto perché non crede né a loro né alle nascenti proposte: allora quale sarà la via d’uscita da questa incredibile impasse?
Da come la vedo io è una sola: una riedizione di “MANI PULITE” a Terracina, che spazzi via dalla scena politica corrotti e corruttori: solo così si potrà ripartire!
Germano Bersani