La maxi inchiesta della Procura della Repubblica di Latina sulla gestione del demanio marittimo a Terracina con informazioni di garanzia finalizzate a interrogare alcuni indagati o a comunicare la proroga delle indagini preliminari avvenute nei giorni scorsi, squarcia definitivamente il velo su una situazione preoccupante in questa Città.
Il quadro complessivo che emerge da queste prime vicende, pur considerando che siamo ancora in una fase di indagine, delinea una ipotesi di reati gravi che vanno dall’abuso di ufficio, al falso, al traffico di influenze illecite, fino alla corruzione. Secondo gli inquirenti il sistema di gestione dell’arenile si sarebbe trasformato negli ultimi anni in un sistema articolato di malaffare, di lobby affaristico-istituzionali e politico-malavitose, atte a condizionare anche l’attività istituzionale.
La maxi inchiesta ricostruisce le vicende legate alla gestione del demanio marittimo in questi ultimi anni, vicende che, grazie all’instancabile lavoro della Capitaneria di Porto- Guardia Costiera di Terracina, hanno riguardato l’affidamento delle concessioni comunali, il caso giostre su area demaniale, il sequestro di alcuni stabilimenti balneari, fino ad arrivare al più recente sequestro dell’area relativa alla ex Pro Infantia con una ipotesi di lottizzazione abusiva, che ha messo in evidenza anche il recepimento a livello locale di una legge regionale, la n.7 del 2017 relativa alla cosiddetta Rigenerazione Urbana, che lascia molti dubbi e molti varchi ad attacchi speculativi del territorio, come abbiamo avuto modo di mettere in evidenza già più volte come Europa Verde.
Europa Verde Terracina in questi mesi si è impegnata attivamente con atti (esposti, accesso agli atti, interrogazioni in Regione Lazio e al Parlamento Italiano) sia sulle concessioni balneari che sulla Rigenerazione Urbana, così come altre associazioni come Legambiente e il suo Circolo di Terracina, la cui Presidente è stata perfino attaccata in pieno Consiglio Comunale da un rappresentante delle istituzioni, colpevole solo di essere attiva da anni nella tutela del bene demaniale ed aver segnalato e denunciato abusi e illegalità nelle zone costiere, mentre l’Associazione Caponnetto ha recentemente sollecitato un interessamento sia a livello regionale che nazionale sul “caso Terracina”, con l’ultima interrogazione parlamentare di ieri presentata dal senatore Elio Lannutti (Gruppo Misto), come primo firmatario, al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il Ministro della Giustizia Marta Cartabia e il Ministro Affari Regionali Mariastella Gelmini.
Ma la politica ufficiale, quella che esprime consiglieri, assessori, sindaci e deputati, al di là di qualche scenografico Consiglio Comunale, continua a mostrare uno scarso interesse verso una situazione grave che invece meriterebbe tutt’altra attenzione e prese di posizione chiare e nette.
In un territorio in cui la criminalità organizzata ha raggiunto picchi così elevati ed inquietanti, in cui sussistono ed operano lobby affaristico-malavitose in grado di condizionare anche la politica e le amministrazioni come si legge nelle relazioni semestrali della Direzione Distrettuale Antimafia – DDA e dove la cultura e la sub-cultura mafiosa offrono la sponda al dilagare dei fenomeni criminosi, come ci ha tristemente ricordato in occasione della scorsa giornata dedicata alla lotta contro le mafie del 21 marzo, il capo della squadra mobile di Latina, il Vicequestore Giuseppe Pontecorvo, dove negli ultimi anni ci sono state innumerevoli operazioni di una certa rilevanza della DDA contro i clan malavitosi, dove di recente il Prefetto è stato audito (una audizione poi secretata proprio per la delicatezza della situazione in corso) davanti alla Commissione Antimafia, ecco in un tale contesto, la politica, quella sana, dovrebbe emergere dallo stato di torpore che l’attanaglia ed ergersi ad argine al diffondersi e al dilagare di questo sistema criminale.
Invece assistiamo ad una politica che difende lo “status quo”, che fa finta di non vedere e di non sapere, che minimizza, che parla di casi sporadici, di mele marce, di casi particolari. Una politica, che in questa Città, addirittura si rivolta contro i propri cittadini che osano rompere il muro dell’omerta’ e che con coraggio denunciano e segnalano anomalie e presunte illegalita’, e che sembra sempre più arroccata nel “Palazzo”, smarrendo completamente il rapporto di fiducia con i cittadini, interessata più a difendere l’interesse privato di pochi che il bene della collettività.
“Noi di Europa Verde tutta, dal Comitato locale, al regionale e nazionale, riteniamo che la situazione di Terracina, cosi’ come sembra emergere dai recenti sequestri, tutti confermati e pur attendendo gli esiti delle altre indagini in corso, sia molto grave, oltre che ampiamente sottovalutata, e che sia necessario avviare una riflessione profonda ed un dibattito serio nella politica locale per affrontare le tante questioni rilevanti che riguardano la Legalità e la Sicurezza di questa Città. Questioni non più rimandabili e che non possono essere affrontate minimizzando e facendo finta di niente in attesa che passi la “buriana”. Siamo arrivati ad un punto in cui o si ricostruisce il valore di un sano rispetto delle leggi in questa Città o questa città è destinata alla morte civile, vittima del cancro aggressivo della criminalità. Ebbene, un segnale forte e chiaro, da questo punto di vista, dovrebbe arrivare anche dalla politica e dalla cittadinanza attiva. Un segnale di rinascita da troppo a lungo atteso. Allora, nell’esprimere tutta la nostra fiducia ed il nostro ringraziamento alle forze dell’ordine, agli organi di polizia giudiziaria ed alla magistratura per il loro impegno quotidiano nella lotta alle mafie ed alla criminalità, riteniamo che in questo senso, sarebbe opportuno che tutte le persone indagate in questa maxi inchiesta che riguarda la città di Terracina, che rivestono un ruolo istituzionale, proprio per rispetto delle Istituzioni, dovrebbero autosospendersi e lasciare che la Giustizia faccia il proprio corso. Sarebbe il primo passo nella ricostruzione di quel rapporto di fiducia con i cittadini che è fatto di rispetto vero e che troppo spesso in questi anni è stato sacrificato in nome di una bieca “manipolazione clientalare” tesa solo ad ottenere il consenso elettorale” – dichiara Gabriele Subiaco, Co-portavoce di Europa Verde Terracina.
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