Quando una stagione estiva termina, contestualmente inizia la giostra delle analisi degli addetti nei più svariati segmenti produttivi del comparto, ma anche delle parti politiche e dei cittadini.
Nell’attesa dei dati ufficiali che ci commenteranno la situazione veritiera, rimaniamo ad una caratterizzazione, non certo positiva per l’immagine turistica di Terracina, stagione 2023, che si è riverberata sui grandi media nazionali:“le capocciate subite dai bagnini terracinesi” durante il loro diuturno e difficile lavoro di controllo dei turisti a bagno.
Lo facciamo pubblicando un articolo di Aldo Cazzullo del 27 agosto scorso, che dalla sua rubrica sul Corriere della Sera – “Dillo al Corriere” – ci illumina sul “Degrado dei rapporti umani e il bagnino di Terracina”.
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sarà per le alte temperature, ma rilassarsi in spiaggia non è facile. Urla, liti, ragazzi che giocano a pallone sulla battigia e in acqua, gente che quasi ti calpesta se sei sdraiato. Io me ne sto sotto il mio ombrellone sperando di non litigare con nessuno. Che sta succedendo?
Linda Micheli
La maleducazione della gente è qualcosa che chi fa il bagnino dovrebbe conoscere bene. Da bagnino mi sento di dire che proprio per evitare di avere a che fare con certe persone, rimproverare, dare spiegazioni non serve, anzi ti espone a un pericolo.
Vincenzo Vitale
Cari lettori,
Siamo tutti d’accordo: mai come quest’estate abbiamo toccato con mano il degrado dei rapporti umani. Questa maledizione per cui la cortesia pare un orpello spagnolesco, l’educazione un retaggio di altri tempi, il rispetto un segno di debolezza. Tanti di noi hanno assistito a tanti piccoli episodi, nessuno dei quali in sé è degno di una polemica, ma che tutti insieme ci danno l’idea di un’Italia in cui si sta perdendo il bello di essere italiani: il calore delle relazioni tra le persone. È possibile che sia una conseguenza del narcisismo dilagante; ma molti si comportano come se gli altri non esistessero. L’altro giorno su un’affollatissima spiaggia ligure un signore fumava il sigaro gettando la cenere in acqua, a pochi centimetri dai bambini che giocavano a palla e dai bagnanti che passeggiavano. Ora, il sigaro è un mondo, una cultura, un’industria. Però ad alcune persone non piace. Ad altre dà proprio fastidio. Ma questo alcuni fumatori di sigaro non riescono a concepirlo. Se a loro piace, perché non dovrebbe piacere agli altri? Ma perché è il tuo sigaro, non il mio; e non dovresti fumarlo in faccia a me. È appunto un episodio minore, non degno di una polemica. Ma il principio vale anche per cose molto più importanti. I cani, ad esempio. E i bambini. È bello adorare i propri bambini; meno bello è imporli agli altri. Altrimenti arriviamo all’episodio — quello sì meritevole di una polemica — del bagnino di Terracina che, dopo essere andato a recuperarli, ha giustamente rimproverato quattro ragazzini che si erano allontanati con il sup fino a non essere più visibili con il cannocchiale. Anziché ringraziarlo, il padre di uno di loro — un bambino di undici anni — l’ha mandato in ospedale a pugni. Il bagnino ha avuto cinque giorni di prognosi; il padre non ne farà neppure uno di galera”.
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