Dopo il “pesante” fatto politico registrato nell’ultimo Consiglio comunale, scaturito dal NO di Forza Italia all’assestamento di bilancio, che ha di sicuro terremotato le sicurezze di “stare facendo bene” il lavoro di amministratori, non è arrivata alcuna NOTA a commento.
Sembra quasi, ad ascoltare il silenzio assordante del nulla comunicativo SERIO, che il fatto non sia mai accaduto.
Tanto è vero che, ci raccontano, al termine dei lavori assembleari le “parti in contrapposizione” si sono bellamente ignorate, augurandosi il buon proseguimento di giornata, come se nulla fosse successo.
Il problema posto da Forza Italia è un problema SERIO, che deve essere trattato con serietà, senza far finta che sia stata una “bagattella” e che presto tutto rientrerà.
Il capogruppo di Forza Italia, Massimiliano Di Girolamo, ha racchiuso il NO all’interno di una facile e assimilabile equazione: quella che si è costituita nel dopo elezioni è una coalizione che fino a ieri non ha posto in campo nessun Metodo di lavoro, nessuna Condivisione VERA con i partner, e quello che è ancora più grave, nessuna Programmazione finalizzata anche alle soluzioni delle urgenze di cui soffre Terracina, per farla rientrare nel solco di città vivibile per i suoi cittadini e appetibile per i flussi turistici, solo per fare due esempi.
Non sappiamo fino a che punto questa situazione che si è creata possa reggere l’urto delle NON decisioni: in un verso o nell’altro.
Ma è lapalissiano: se non si inizia a lavorare con METODO certo, con CONDIVISIONE coinvolgente e una PROGRAMMAZIONE importante per ribaltare il verso ad una città che soffre e non trova sbocchi reali di rilancio, il baratro diventa inevitabile.
Tutto questo al di là dei numeri “bulgari” che sono in possesso della maggioranza, che potrà continuare il suo percorso anche senza il contributo di Forza Italia.
Per far comprendere, infine, anche “all’ultimo dei moicani” che è assiso sugli scranni del Consiglio: non si può esercitare la rappresentanza di amministratori facendo continue questue, per se e per la clientela.
Non si può fare corretta amministrazione ponendo in capo a dipartimenti strategici soggetti forse senza le dovute competenze.
Non si può continuare a fare il gioco delle tre carte sui capitoli di bilancio (circa una 15cina) dove si attinge denaro (che esiste ma non esiste) senza rendere edotti i partner della coalizione.
Non si può continuare a non progettare VERAMENTE il futuro prossimo della città.
Un futuro che DEVE vedere al primo posto gli interessi dei terracinesi e non quelli dei famigli politici o dei gruppi “prenditori”.
Una maggioranza politica che si vuole coesa e proiettata al “bene comune” non può lasciare spazio ai maneggioni che hanno già condannato la città all’irrilevanza.
Un sindaco che si dichiara libero e avulso dal gioco politico, dovrebbe avere in mente solo il BENE della comunità e perseguirlo: costi quello che costi.
e.
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