Come era facile prevedere, con l’arrivo della stagione estiva (con la triplicazione della domanda sanitaria) al pronto soccorso di Terracina è aumentato il sovraffollamento, sono aumentati i tempi di attesa, è aumentata la congestione di pazienti e di ambulanze, è aumentato lo stress del personale sanitario.
Vani, finora, sono stati i tanti appelli da più parti rivolti alle autorità sanitarie, perché all’ospedale di Terracina si reintegrassero i venti posti letto per acuti mancanti dall’anno scorso che avrebbero, almeno, mitigato gli effetti appena evidenziati.
Sempre più spesso ci si domanda: perché il commissario ASL e il Direttore Sanitario di Terracina, nonostante non sussista più la carenza di medici e infermieri, non ripristinano i venti posti?
Perché questo comportamento immotivato, inconcepibile e assurdo?
E ancora, quali sono state, se ci sono state, le azioni concrete e formali del Sindaco di Terracina (che ha un ruolo chiave nel rappresentare gli interessi della comunità) per influenzare la ASL al fine di ripristinare i venti posti letto tesi a garantire l’accessibilità alle cure e il diritto alla salute?
Come si è sviluppata tra Sindaco e ASL la tanto sbandierata “Collaborazione Interistituzionale?
Non è dato sapere e, intanto, la situazione si aggrava sempre più e diventerà ingestibile con l’arrivo del “generale agosto”.
Tuttavia, non si sa se per convinzione o per furbizia, il dibattito politico e mediatico sembra sia sempre più dominato da un ipotetico nuovo polo sanitario al centro della provincia (Terracina – Fondi) e dalle ipotesi di lavoro contenute nella deliberazione Regionale che prevederebbe un (di là da venire) aumento dei posti letto nella nostra provincia.
Eppure, con un approccio pratico e realistico, il non più rinviabile ripristino dei venti posti, rappresenta un risultato tangibile e raggiungibile nell’immediato.
Questo non significa rinunciare alle ambizioni, quanto piuttosto adottare un metodo pragmatico partendo dalle questioni sanitarie Urgenti perché, come dicevano i latini “primum vivere, deinde philosophari”.
Signori della Regione, signori della ASL, signor Sindaco, si proceda con urgenza nel reintegro dei venti posti all’ospedale di Terracina: domani potrebbe essere tardi.
Arcangelo Palmacci
Presidente Provinciale di AZIONE e Segretario locale di Terracina
I commenti non sono chiusi.