Non serve certo finto civismo cattolico che non si ispira affatto al “Laudato si’”, né all’Ecologia Integrale, ai valori di giustizia sociale e ambientale di Papa Francesco, e ai veri valori di fratellanza e solidarietà cristiani, e che, in questi anni, pur di governare, è andato cinicamente a braccetto con la destra razzista, xenofoba ed antieuropeista. Quella che sta comodamente seduta in Europa a strillare via streaming, a decine di migliaia di Euro al mese, tutte “le nefandezze” dell’Europa brutta e cattiva per fomentare l’odio del “popolo bue”… Una destra pessima che sotto la maschera rassicurante della buona borghesia di città nasconde una faccia truce, proterva ed arrogante, abituata non ad argomentare ma ad offendere, insultare, minacciare ed intimidire l’avversario politico, come abbiamo dovuto tristemente sperimentare sulla nostra pelle molto presto. Quel civismo cattolico fondamentalista ed ideologico che oggi, in campagna elettorale, cerca di riaccreditare la solita finta e stucchevole maschera di purezza, di candore e di bontà. Una matriosca che oggi si presenta con l’acquietante faccia da Madonna di Giotto della “buona madre di famiglia” ma che ha dentro sempre il “buon padre di famiglia” di ieri, con la “corte dei miracoli” di ciechi adepti e le “ardite” squadre d’assalto pronte a scagliarsi al primo cenno del “capo branco”, contro chiunque manifesti una seppur minima attività celebrale, figuriamoci poi se anche di sinistra….il solo pensiero gli fa salire il sangue alla testa, un tarlo, una vera ossessione per loro che vedono “comunisti” dovunque e che da decenni sono abituati a confrontarsi con il “nulla” e a considerare la Città “robba nosta”.
Serve a poco l’intellettualismo autocompiaciuto che produce solo visioni teoriche ed astratte di Città, e non serve la politica che si atteggia con le grandi strategie scimmiottando a livello locale le dinamiche ed i machiavellici intrighi dei partiti nazionali, quella avvezza, per tradizione, alla gestione clientelare di stile “andreottiano” e per la quale “i voti non hanno odore”, la politica del “amarcord i compagni con la catana degli anni settanta” e quella che si “autoincorona” e si “autocelebra” alla ricerca di un senso e di una credibilità che ha smarrito, che, da anni, non si confronta più con le persone, si premura di non “disturbare il manovratore”, non si occupa della Città, ma lo fa solo adesso prima delle elezioni nella speranza che il marchio del grande partito nazionale di governo porti poi comunque qualche voto anche qui, nella nostra piccola Macondo, anche qui, in un territorio pontino su cui si è chiaramente issata da anni bandiera bianca in nome di un “utile” patto di non belligeranza, in cambio di qualche posto di vertice in qualche azienda o ente pubblico e di comuni interessi lobbistici con la destra sulla realizzazione di grandi opere come autostrade, aeroporti e impianti per il trattamento dei rifiuti. Ecco, tutto questo, oltre che di stantio, “puzza” di opportunismo non di alternativa, perché le alternative vere si costruiscono con il lavoro serio negli anni, non con l’improvvisazione. E se qui questa è la sinistra o quel che resta di essa, allora questa non è e non potrà mai essere la mia e la nostra sinistra.
Ma non servono neanche le “Dynasty” familiari, i pretendenti (o le pretendenti) al trono per discendenza, sorretti solo da un cognome evocativo che potrebbe portare voti e per questo “corteggiati” a sinistra e a destra senza imbarazzo. Non servono i pacchetti di voti di famiglia passati di padre in figlia come il corredo, portati a spasso per tutto l’arco costituzionale, per continuare ad alimentare clientele e sodalizi affaristici ultradecennali. Non servono “i ritorni di fiamma” di chi in questi anni, compiaciuto, ha amorevolmente “flirtrato” con chi ha governato. Come mettono davvero tristezza i saltimbanchi della politica, ieri di sinistra ed oggi di destra, alla ricerca solo del “potere”, di poter finalmente “contare qualcosa”, al diavolo i principi, i valori, gli ideali…che sono?…solo roba per poveri ingenui idealisti…che non hanno ancora capito che oramai la “politica” e le campagne elettorali le fa solo qualche figlio di papà che ha i soldi o chi è in grado di procurarseli i soldi, per la campagna elettorale, garantendo agli “sponsor avvoltoi” congrui e sicuri ritorni.
Bene (si fa per dire…), Io invece voglio continuare ad essere un ingenuo idealista. Voglio continuare a credere che la Vera Politica possa essere ancora qualcosa di diverso, che sia ancora possibile ritrovare la “Strada” in questa Città, dove servono, mi verrebbe da dire come il pane, tante, ma veramente tante, persone serie, soprattutto vere, preparate, concrete, abituate a gestire la complessità, abituate a Studiare, si Studiare. Dove servono idee moderne, soluzioni, strumenti, competenze provate, capacità di ottenere risultati, un approccio razionale e progettuale alla soluzione dei problemi, serve una visione aperta del mondo, capacità di fare squadra e di fare rete, vero spirito di servizio, generosità, impegno e credibilità personale, ma soprattutto la capacità di metterle in pratica le idee nuove. Persone capaci di trasformare le buone idee in splendida realtà, con continuità di azione, tanto lavoro e tanti Fatti per far rinascere e trasformare questa Città “feudale” sempre più chiusa, vecchia, incattivita da inquietanti derive sovraniste fascio-razziste ed antieuropeiste, in cui la gente ha paura di dire, di schierarsi, ha paura persino di mettere un “mi piace” su un post, imprigionata nella morsa sempre più stretta del clientelismo e del cinico “do ut des”, del dilagante “malaffare” criminale, devastata da un mare di droga che annebbia le menti dei ragazzi, oggi drammaticamente disinteressati alla Politica e al Volontariato.
Voglio continuare a credere che sia possibile ritrovarla la Strada, voglio continuare a credere nella Politica Bella, quella sana, in una Città che sa dialogare senza pregiudizi e paure, sa riconoscere e valorizzare le sue espressioni migliori, e non ignorarle e sminuirle, ed in un Governo della Città competente e preparato, oltre che rispettoso delle Istituzioni, che non ha paura del nuovo e che sa confrontarsi apertamente con persone libere, indipendenti e capaci e non solo con sudditi obbedienti e lacchè già beneficiati o in “attesa di grazia” dalla politica.
E allora è tempo di Svegliarsi, per Tutti ma soprattutto per chi ancora si ritiene di sinistra in questa Città. Non è tempo di saggi politici, di fini disquisizioni e di strategie sofisticate, ma è tempo di emergenze, spero che almeno questo il Coronavirus ce lo abbia insegnato. E’ tempo di cominciare a costruire innanzitutto rapporti e relazioni umane e politiche vere, fattive e leali, e non solo cercare coalizioni opportunistiche attorno a vaghe condivisioni ideologiche, a liste elettorali messe su in fretta e furia, a nomi di candidati a sindaco improbabili e a programmi raffazzonati, ma di cominciare a ricostruire una Identità di Valori davvero di Sinistra, di ricominciare a battersi singolarmente e collettivamente per quei valori, difendendoli, testimoniandoli e praticandoli nella realtà, non solo su facebook, con il coraggio che è richiesto a chi si assume con serietà un impegno politico. E’ tempo di cominciare a costruire una nuova credibilità, a marcare differenze sostanziali nei comportamenti e nelle azioni con la destra, a progettare una Visione nuova di Città, a ricostruire un’etica civile. Allora se vogliamo cominciare a parlare davvero di Sostenibilità, non come uno slogan ma come un cammino, dobbiamo necessariamente partire dalla Sostenibilità Etica, dalla mai affrontata “questione morale” di berlingueriana memoria. Perché, lo dico chiaramente: se qualcuno vuole difendere i propri interessi privati, o farsi strada, con la politica, non potrà mai appartenere alla mia parte politica. Sarà un cammino duro, ma purtroppo è inevitabile se vogliamo ridare una vera speranza di rinascita civica e culturale ed una reale prospettiva di futuro a questa Città, e non finire invece nel gorillesco calderone populista e sovranista, come rane bollite che pensano ancora di poter utilizzare il fioretto contro chi brandisce da tempo l’ascia, con la prospettiva tutt’altro che remota, visti i tempi che corrono, di doversi trovare, presto, a difendere con le unghie e con i denti e a presidiare fisicamente gli elementi basilari della nostra democrazia: le libere elezioni, le campagne e le urne elettorali.
Una Buona Pasqua di Resurrezione a Tutti.
Gabriele Subiaco 12.4.2020 – Domenica di Pasqua