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Terracina. Elezioni comunali di maggio 2023. Tauromachia elettorale con occhio vigile su chi ha già fatto danni

scritto da Redazione
Terracina. Elezioni comunali di maggio 2023.  Tauromachia elettorale con occhio vigile su chi ha già fatto danni
La grande tauromachia elettorale è partita con pochi fuochi d’artificio e qualche affaccio 6×3 di chi ha fatto danni e intende riprovarci per farne di più, con l’infondato auspicio che l’elettore terracinese in parte scordarello in parte incapace volutamente di comprendere lo scenario cittadino che gli è stato lasciato in dote dopo tre eccellenti amministrazioni comunali, dello stesso colore e aggregazione politica e civica, li rivoti allegramente in massa.
Candidati che saranno sicuramente (in gran parte) gli stessi che dal 2011 da perfetti “guitti” su uno scalcinato palcoscenico di periferia hanno messo in scena il peggio della politica e dell’amministrazione pubblica.
Purtroppo per loro, le chiacchiere, le promesse, finanche le già viste intimidazioni personali, pare non facciano più grande presa sulla maggioranza dei cittadini elettori terracinesi che, volendo, conoscono i fatti accaduti e soprattutto i danni a loro procurati, quantificabili in milioni di euro in opere pubbliche mai terminate, in lavori pubblici pagati e mai realizzati, con chiusure di sedi e presidi storico – culturali.
A partire dalla biblioteca comunale, al museo, all’abbandono della Casa Torre di Via Santissimi Quattro, della Chiesa dell’Annunziata, del Palazzo Braschi, dell’Auditorium di San Domenico, del Castello dei Frangipane, del Palazzo della Bonifica Pontina, solo per fare qualche esempio, devastante.
Un completo fallimento è stato inoltre realizzato sul fronte della pianificazione del territorio con la famigerata legge rivista e corretta in salsa terracinese della “rigenerazione urbana”, che ha meritato i sigilli di chiusura da parte delle autorità preposte, alla “Pro Infantia” come alla “ex Corafa” e in diversi altri cantieri sparsi nel centro come in periferia.
Fatti che hanno comportato diversi procedimenti penali a carico di figure apicali di ex politici, amministratori e dirigenti comunali.
Un dato importante: la politica di Terracina degli ultimi 12 anni ha un invidiabile record europeo (come minimo): è la città che ha avuto un sindaco sfiduciato, che ha richiesto la fiducia ai terracinesi perché doveva completare il programma brutalmente interrotto da infami soggetti.
Questo sfiduciato sindaco dalle urne riottiene rinnovata stima, ma dopo soli pochi mesi abbandona, autosfiduciandosi, l’ambita fascia tricolore e pur con struggente e inconsolabile amore per Terracina, vola a Bruxelles (grazie ai voti della Meloni), lasciando in braghe di tela lo staff degli addetti a Palazzo.
Prima di imbarcarsi a Fiumicino destinazione paradiso, però, si fa nominare dalla sindaca neo eletta, assessore al “programma (quale?)”, che lascerà prontamente e in anticipo al primo, quasi inudibile, tintinnio.
La Magistratura, infatti, emetteva pochi mesi dopo avvisi di garanzia e arresti per sindaco, vice sindaco, presidente del Consiglio comunale, assessori e dirigenti dell’ente.
Uno sconvolgimento, che evidentemente non basta a molti degli ex amministratori e supporter di questa triste consorteria politica, che si sta riorganizzando per ritornare alla grande a gestire, nell’interesse esclusivo dei terracinesi (si badi bene), la loro bella, amata e bramata Terracina.
Infine, una comunicazione di servizio per i lettori: questi resoconti sono finalizzati a far aumentare il numero dei votanti agli ex, purtroppo trombati, inopinatamente dalla Magistratura.

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