lunedì 07 Ottobre 2024,

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Terracina. Estate 2024: una città sul baratro del fallimento economico? “Il nostro è un populismo turistico com’è dozzinale la sua politica”

scritto da Redazione
Terracina. Estate 2024: una città sul baratro del fallimento economico?  “Il nostro è un populismo turistico com’è dozzinale la sua politica”

Il flop fatto registrare dalle vacanze a Terracina da aprile a luglio ha causato una perdita enorme in termini di presenze turistiche e di posti di lavoro nel settore dove tradizionalmente a Terracina trovano opportunità di occupazione stagionale soprattutto i giovani.

La città è vuota, spenta e abbandonata a se stessa.

Si tratta di una situazione inquietante che, al di là della crisi, certifica il fallimento delle politiche per il turismo nel nostro comune almeno fino a questo momento.

E allora signori del presunto turismo e amministratori politici avete fallito.

E’ chiaro a tutti: l’economia sul Turismo non esiste.

O quantomeno nella nostra città ha fatto enormi passi indietro…è agli albori.

Il populismo turistico o meglio il turismo mordi e fuggi che la nostra città offre è un’idea di crescita economica sbagliata e che non sta in piedi.

Dobbiamo anche dirci che l’attuale generazione politica ha fallito certamente in modo significativo rispetto a tutte le pregresse amministrazioni.

Terracina sembra un cantiere, strade chiuse, centro storico inaccessibile , degrado urbano, un lungo fiume che sta crollando ma ciò nonostante si continuano a fare ponti per collegare cosa e chi a cosa o chi?

Negli ultimi due anni abbiamo avuto un progetto politico devastante che ha bruciato tutto.

Questo è il panorama da conoscere per cogliere la serietà delle sfide che abbiamo da sviluppare.

Per costruire una nuova come quella del Turismo occorrono non meno di dieci anni con un sindaco bravo, assessori competenti, un gruppo di lavoro intercettivo di programmi di sviluppo del territorio ad iniziare dalle più elementari iniziative.

Il nostro è un populismo turistico com’è dozzinale la sua politica.

Il dato raccapricciante è che Terracina ha perso anche questa forma minima di promozione del territorio.

Terracina dal turismo dozzinale si era illusa di poter intraprendere la via maestra ma tutto è caduto nel vuoto.

Terracina oggi non ha le qualità della «vocazione turistica» e non rientra nel circuito che conta.

Può sembrare facile stabilire che una località ha una vocazione turistica; ma non basta presentare: paesaggio, storia, arte, cultura, tradizione, clima ecc. per diventare meta turistica.
Le bellezze naturali e il patrimonio artistico devono essere fruibili dai turisti.

ln altre parole la località deve presentare una viabilità adeguata, decoro dell’arredo urbanistico, una ferrovia, un porto degno di nota, elementi che possono permettere al turista di soggiornarvi, frequentare i siti che interessano, trascorrervi il tempo desiderato in varie attività, trovare modo di ristorarsi a qualunque ora, di fare acquisti, di intrattenersi in vario modo.

Parliamo cioè della presenza di alberghi, ristoranti, bar, aree a verde, locali notturni, impianti sportivi e ricreativi, cinema, spettacoli e musei.

Vocazione turistica e servizi compongono l’offerta turistica.

Pensiamo alla tassa di soggiorno.

Il Comune è sordo e decide per proprio conto, senza consultazione alcuna, come utilizzare l’imposta, spesso riservata a capitoli non attinenti alla norma secondo cui deve invece “essere destinata a finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici, attività culturali o sportive.

I contributi erogati per qualità e quantità degli eventi proposti richiede spese minime che lasciano un dubbio?

A cosa sarà destinata la parte non spesa?

Sarebbe ancora più grave la situazione inversa ossia che le risorse siano state interamente destinate alla promozione di un calendario di manifestazioni di modesta entità.

Praticamente un suicidio, mai visto eventi simili in nessuna parte altro che Terracina, candidata a capitale del turismo in provincia o all’ambizioso titolo di perla della riviera di Ulisse.

Qui una grassa risata.

È assurdo che si perdano posti di lavoro nel settore che dovrebbe essere maggiormente valorizzato e dovrebbe rappresentare il volano per la nostra economia.

Tutto ciò induce a pensare che c’è bisogno di un cambiamento profondo della classe dirigente e del modo di governare la città.

Tutto è andato perso a vantaggio dei paesi limitrofi.

A quanto pare, i turisti vorrebbero che il nostro aulico centro cittadino fosse un poco più vivace, soprattutto la sera.

Insomma, se una volta il fascino del mondo legato al divertimento serviva ad attirare visitatori, a riempire i ristoranti, oggi il disordine cui assistiamo non fa lo stesso effetto.

E lo dimostrano le scarse presenze che si contano così come potrebbe essere significativo registrare una migrazione di parte del popolo verso i comuni limitrofi.

Alle 22.00 a luglio di fatto il lungomare è vuoto.

Nessuno passeggia , nessuno ne giovani ne anziani ne famiglie.

Tutto spento.

Lo stesso avviene nelle strade principali della città dove l’arbitro e la deregolamentazione creano un clima surreale.

Piazza Garibaldi ad esempio sembra il mercato del giovedì. Svariate attività commerciali con arredi ed ombrelloni di colore diverso solo per fare un esempio.

La domanda sorge spontanea?

Ma davvero non arrivano a capire che c è bisogno di un regolamento che obblighi gli esercenti a dotarsi di arredi esterni dello stesso colore nel rispetto dell area e del contesto paesaggistico in cui operano ?

Una cosa elementare da capire.

E la cultura, il paesaggio, la nostra eredità, per molti degli attuali amministratori non hanno nessun valore, anzi c’è chi pensa che ne possiamo anche fare a meno.

Noi invece, non ci stancheremo mai di parlare della loro importanza, del loro valore appunto, ma non perché ci raccontano il nostro meraviglioso e bellissimo passato, ma soprattutto perché sono il nostro futuro, la nostra possibilità di riscatto e di speranza.

La quasi totalità dei musei e dei siti archeologici sono di fatto scarsamente fruibili per le più svariate ragioni….

E si potrebbe continuare con altre constatazioni critiche.

La città ha bisogno di amministratori che si prestino meno a fare foto di circostanza … e siano più attenti a lavorare per il bene della nostra città.

Un fallimento totale!

e.

Ndr

Testo estratto dal  libro in elaborazione:

Viva i terracinesi e Viva anche chi li ha governati e li governa”

#regionelazio #politica #terracina #turismodamareaterracina #menavientemena

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