lunedì 25 Novembre 2024,

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Terracina. Europa Verde analizza il rendiconto di bilancio 2020 e quello di previsione 2021-2023 del Comune

scritto da Redazione
Terracina. Europa Verde analizza il rendiconto di bilancio 2020 e quello di previsione 2021-2023 del Comune

Nel Consiglio Comunale del 29.7.2021 è stato approvato il Rendiconto sulla gestione dell’Ente relativo all’esercizio 2020 e l’ Assestamento generale di bilancio 2021 / 2023.
Certo le notizie non sono buone sul fronte dei conti comunali e sono molti i dati che preoccupano relativi al Rendiconto di Bilancio 2020 recentemente approvato in Consiglio comunale. Le criticità maggiori riguardano: i Debiti fuori bilancio riconosciuti nel 2020 pari a 1.453.557€ (sono stati 854.875€ nel 2019 e 1.745.711€ nel 2018), i Residui attivi schizzati a 75.228.884€ (di cui 20.548.385 nel 2020, 19.249.199 nel 2019 e 17.756.760 nel 2018) di cui le maggiori componenti riguardano le Sanzioni per Violazioni del codice della strada che ammontano a 22.739.415€ e la TARI pari a 18.381.651€, i Residui passivi arrivati a 17.775.694€, l’Accantonamento per il fondo rischi contenzioso di ben 4.710.000€, il Fondo crediti di dubbia esigibilità schizzato a 42.356.516€ ed infine il livello di Indebitamento con un Debito contratto al 31.12.2020 di 30.686.743€ che equivale ad un debito pro capite di 676€.
Il Rendiconto pur presentando una sostenibilità in termini finanziari, testimoniata dal Piano degli Indicatori ai fini dell’accertamento della condizione di deficit strutturale dell’Ente ai sensi dell’art. 242 comma 1 del Tuel, evidenzia, sugli otto indicatori, due importanti criticità, ossia l’Indicatore 13.1 “(Debiti riconosciuti e finanziati) maggiore dell’1%” e l’Indicatore concernente “l’effettiva capacità di riscossione (riferito al totale delle entrate) minore del 47%”. Ricordiamo che il Comune di Terracina è uscito qualche anno fa da una grave situazione di dissesto economico e che la condizione di deficit strutturale è determinata dall’avere almeno 4 degli otto indicatori deficitari. Oggi gli indicatori deficitari sono solo due ma occorre agire rapidamente prima che la situazione degeneri.
Davanti a questo quadro possiamo fare le seguenti considerazioni: i problemi che emergono relativi ai debiti fuori bilancio, ai residui attivi correlati alla capacità di riscossione, così come quello del contenzioso, non sono problemi specifici dell’anno di esercizio 2020, il Covid quindi c’entra poco visto che i rendiconto 2019 e 2018 già presentavano debiti fuori bilancio e residui attivi analoghi a quelli del 2020. Problemi che ovviamente avranno un riflesso anche sul Bilancio di previsione 2021-2023 che dovrà tenerne opportunamente conto considerando gli andamenti e le tendenze di questi ultimi anni. L’indebitamento pur restando consistente è invece calato da 42 a 30 milioni di euro dal 2018 al 2020.
Il consistente volume di debiti fuori bilancio, frutto spesso di sentenze e provvedimenti giudiziari che danno soccombente il Comune anche a distanza di anni, la cui approvazione viene oramai portata in Consiglio Comunale come un’azione consueta ed ordinaria va invece sottoposto ad una indagine per capirne le cause e correre ai ripari riportandoli nell’ambito non dell’ordinario ma dello straordinario e dell’accettabile. Correlata ai debiti fuori bilancio è il tema del contenzioso che va gestito, come evidenziato dai revisori, con una politica più attenta di monitoraggio e prevenzione che li intercetti e li gestisca sul nascere.
La capacità di riscuotere le proprie entrate, tributarie e patrimoniali, costituisce oggi più che in passato elemento decisivo per il conseguimento di stabili equilibri finanziari. L’accantonamento al FCDE (Fondo crediti di dubbia esigibilità), che impedisce di utilizzare le entrate di dubbia e difficile esazione a copertura di spese esigibili nell’esercizio in corso, ha conferito all’indicatore della “capacità di riscossione” un nuovo ruolo di determinante cruciale per gli equilibri di bilancio che è necessario tenere sotto osservazione per non compromettere la capacità di spesa dell’Amministrazione, fino ad annullarla andando ad impattare sull’indebitamento dell’Ente.
Certo un Comune che negli ultimi 3 anni non riesce ad incassare quasi 58 milioni di euro ha un problema serio, come evidenziato dai revisori dei conti, e non è che si può continuare a coprire all’infinito queste mancate entrate o i debiti fuori bilancio con gli accantonamenti nei vari fondi di copertura del rischio perché questo determina automaticamente una ridotta capacità di spesa e quindi una penalizzazione per i cittadini essendo costretti in questo modo a bloccare delle risorse che invece potrebbero essere utilmente spese per opere e servizi. Allora, è fondamentale mettere in piedi un piano straordinario di recupero dei crediti pregressi, con azioni di riscossione sollecitata e coattiva, cercando di abbattere quella montagna, al 31 dicembre 2020, di 75 milioni di euro, altrimenti tra non molto i nodi verranno al pettine, e come al solito saranno i cittadini a pagare le inefficienze di chi li amministra.
Relativamente al Bilancio di previsione 2021-2023, il Bilancio presenta una sostenibilità in termini finanziari, testimoniata dal Piano degli Indicatori di Bilancio ai fini dell’accertamento della condizione di deficit strutturale dell’Ente ai sensi dell’art. 242 comma 1 del Tuel, a meno dei due indicatori già citati per il Rendiconto 2020, l’indicatore 13.1 “(Debiti riconosciuti e finanziati) maggiore dell’1%” e l’Indicatore concernente “l’effettiva capacità di riscossione (riferito al totale delle entrate) minore del 47%”, a cui se ne aggiunge un’altra, molto rilevante, relativa alla voce “Proventi da multe, ammende, sanzioni e oblazioni a carico delle amministrazioni pubbliche” che prevedeva entrate consistenti per circa 15 milioni di euro nei 3 anni di piano dovute alle sanzioni tutor che come sappiamo sarà difficile realizzare, anche spingendo sul recupero delle multe fatte negli anni precedenti, visto che il tutor è fermo e lo sarà per i prossimi anni. Quello che emerge dalla nostra analisi è una forte concentrazione delle risorse su poche missioni e pochi programmi (Ufficio tecnico, Altri servizi generali, Polizia locale e amministrativa, Diritto allo studio, Sport e tempo libero, Urbanistica e assetto del territorio, Rifiuti, Viabilita’ e infrastrutture stradali, Interventi per le famiglie) che assorbono l’80% delle risorse con troppe missioni e troppi programmi che vengono alimentati con scarse risorse o addirittura senza finanziamento con capitoli importanti che vengono completamente trascurati su temi rilevanti come la il Sistema integrato di Sicurezza urbana (videosorveglianza), la Promozione del patrimonio artistico e culturale, lo sviluppo economico della città (agricoltura e pesca), la promozione turistica ed il commercio, le politiche sociali e per il lavoro, la difesa del suolo ed il dissesto idrogeologico, i giovani, la mobilità sostenibile alle quali vengono riservate risorse marginali. Un Bilancio che continua a curare l’ordinaria amministrazione ma senza una prospettiva futura, senza coraggio, senza una visione di futuro. Un bilancio molto rivolto al passato e pochissimo al futuro. Sottolineiamo inoltre come dei 109,952,795 euro di euro previsti per la realizzazione del Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2021-2023 ben 35,500,000 euro è la quota di risorse acquisite mediante apporti di capitali privati. Insomma il Piano delle opere del Comune di Terracina continua ad essere un bel libro dei sogni la cui realizzazione è affidata in larga parte al privato. Un Piano che senza un’analisi ed una previsione accurata delle fonti di finanziamento rischia di essere solo un “canovaccio” di belle intenzioni che traslano di anno in anno.
“Ci auguriamo solo che in sede di rivisitazione del bilancio, oltre a considerare la sostenibilità in termini esclusivamente finanziari, si proceda ad una sua ricomposizione che tenga conto di una più equa ripartizione delle risorse in modo da rendere più coerente e sostenibile questo bilancio di previsione anche in termini di finalità ed obiettivi. Ed in particolare con gli obiettivi strategici ed operativi che l’Amministrazione si è data, visto che molti di quegli obiettivi, scelti da chi amministra questa Città, oggi risultano scarsamente finanziati rendendo assolutamente insignificante la loro strategicità e problematica la loro operatività. In questo quadro delineato sia dal Rendiconto 2020 che dal Bilancio di previsione, l’Amministrazione dovrebbe spiegare anche alcuni aspetti che ci appaiono del tutto paradossali ed in particolare:
– perchè nel frattempo sono stati rinnovati, e per più anni, tutti i contratti per i principali servizi (rifiuti, verde, trasporto scolastico, etc), senza gara e senza rinegoziare i prezzi? E’ evidente ai più che la rinegoziazione dei prezzi avrebbe comportato diversi milioni di euro di risparmio;
– perchè si continua a non partecipare ai bandi per finanziare servizi, sviluppo ed opere pubbliche come fanno gli altri comuni, alcuni anche a noi vicini, che incamerano finanziamenti multimilionari per le loro città? Questi finanziamenti sono essenziali in una situazione di incertezza di entrate che inevitabilmente blocca la capacità di spesa e di investimento. Relativamente a quest’ultimo aspetto, sarebbe opportuno che l’Amministrazione si attrezzasse dotandosi di una struttura progettuale in grado di produrre progetti competitivi per poter partecipare ai bandi di finanziamento limitando il ricorso ai capitali privati che come sappiamo ha sempre dei pro e dei contro. Il Covid ha segnato le nostre vite e oggi si parla di transizione ecologica, sviluppo sostenibile, innovazione tecnologica, inclusione. Linee di indirizzo che questa Amministrazione, attraverso il suo bilancio di previsione, sembra completamente ignorare e che invece sono fondamentali per camminare con fiducia e ottimismo verso il futuro” dichiara Gabriele Subiaco, co-portavoce di Europa Verde Terracina.

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