Sono anni che si parla di dotare la città di un Piano della Mobilità, uno strumento che oggi appare indispensabile per poter mettere davvero a fuoco i problemi che la attanagliano, individuando azioni e soluzioni idonee. Uno strumento che consenta di mettere mano a tutta la mobilità cittadina prevedendo le esigenze di tutti gli utenti (cittadini, turisti, anziani, giovani, lavoratori, studenti, trasporto merci), considerando tutte le modalità di spostamento (auto, moto, bici, a piedi, traghetti, navette), le infrastrutture stradali e di servizio esistenti, e quelle necessarie, gli snodi di trasporto principali (porto, polo trasporti, hub Terracina-MSB), un disegno organizzato e chiaro delle modalità di spostamento delle persone e delle merci con l’obiettivo di garantire una mobilità cittadina efficiente, sicura, economica e rispettosa della salute e dell’ambiente affrontando con decisione le questioni cruciali: le infrastrutture viarie, ferroviarie e portuali; i servizi di trasporto delle persone e delle merci; lo sviluppo della mobilità sostenibile. Uno strumento che sia in grado di promuovere una moderna mobilità intermodale, ispirata all’economia circolare e sostenibile nonché alla riduzione del flusso veicolare, puntando sul trasporto pubblico locale non inquinante con corsie dedicate e su un trasporto extraurbano su ferro.
Relativamente al tema delle infrastrutture, per noi, assoluta priorità va: alla manutenzione e alla messa in sicurezza di tutte le strade urbane ed extraurbane, a cominciare dalla messa in sicurezza della Strada statale 148 Pontina che collega Terracina con Latina e Roma, dell’Appia viste le numerose pericolosissime immissioni, e della Superstrada Frosinone-mare (attualmente priva di una corsia di emergenza), che collega la località con Frosinone e provincia, nonché con l’entrata dell’autostrada A1 per Roma e Napoli, data anche l’importanza del interporto di Frosinone, fra le infrastrutture nodali del sistema logistico regionale; al progetto e alla realizzazione della struttura definitiva del Ponte sul Sisto (attualmente servita da un ponte provvisorio con passaggio a senso unico alternato) che per due anni ha tagliato il collegamento viario costiero, cruciale nel periodo estivo, tra Terracina e San Felice Circeo.
Riguardo la Pontina, insieme ai comitati e alle associazioni ambientaliste, Europa Verde dice no, da anni, alla inutile e dannosa autostrada Roma-Latina, rimasuglio di un abortito Corridoio Tirrenico Meridionale (CTM), chiedendo una Arteria Statale pubblica senza pedaggio, da Terracina a Roma, il cui tracciato sia adeguato agli standard europei, che sia messa in sicurezza per ridurre un numero increscioso di incidenti stradali troppo spesso mortali, dotandola di una corsia di emergenza, di segnalazione e illuminazione degli innumerevoli ingressi e uscite nonché dei tratti al buio e degli incroci a raso. Prevedendo una linea (metropolitana leggera) dedicata al trasporto pubblico, in particolare pendolare, in coerenza con i reali bisogni del territorio e dei suoi cittadini. I soldi pubblici, i soldi dei cittadini, vanno usati per migliorare la viabilità, per incrementare i servizi e la qualità della vita, e non sprecati per costruire un’opera insensata e poi far pagare ai cittadini anche il pedaggio in coda ad un casello autostradale.
Sempre in tema di infrastrutture, in particolare ferroviarie, riteniamo che sia necessario, dopo 8 anni, affrontare con decisione e chiarezza la questione treno a Terracina definendo requisiti, progetto, risorse economiche complessive e tempi sia per la messa in sicurezza di tutto il fronte franoso esteso che include la dorsale del Monte Cucca e di Punta Leano che per la rimessa in esercizio della tratta ferroviaria in modo da poter arrivare ad una decisione finale da parte delle Regione e RFI. I cittadini di Terracina francamente sono stanchi delle continue strumentalizzazioni elettorali di questa vicenda da parte della Politica locale e regionale e dopo 8 anni, pretendono giustamente impegni seri e date certe sul ripristino della ferrovia o valide alternative di trasporto, come ad esempio la possibilità di realizzare una metropolitana leggera per collegare Terracina, Sabaudia e San Felice Circeo con la linea ferroviaria fl7. Metropolitana leggera che consentirebbe un’adeguata valorizzazione turistica di tutto il distretto della Riviera di Ulisse e del Parco del Circeo.
Come pure di assoluta rilevanza è la questione Porto di Terracina, da decenni un’area in attesa di sistemazione ma che nel frattempo versa in uno stato di assoluto degrado con l’assenza dei servizi di base minimi (bagni, illuminazione, collegamenti efficienti con la linea ferroviaria fl7 Roma-Napoli, servizio taxi, servizi informativi per i turisti, raccolta dei rifiuti per la nautica da diporto), ed una serie di situazioni al contorno incancrenite e “singolari” (l’area camper “selvaggia”, le giostre estive (appena rimosse!), il parcheggio lunga sosta), veramente una vetrina poco decorosa per una città che ospita centomila turisti in transito durante l’estate verso le isole pontine e che dovrebbe invece porsi il problema di come servirli al meglio anche per convincere una quota di quei turisti a soggiornare nella nostra Città con una adeguata offerta turistica e servizi all’altezza.
Il porto è una importante risorsa economica e di sviluppo sostenibile, come dimostra la crescente domanda di posti barca per la nautica da diporto o le potenzialità delle cosiddette “autostrade del mare“ e delle “metropolitane del mare” (incluse nella pianificazione strategica regionale per assicurare il trasporto veloce misto passeggeri/merci con una rete di linee marittime che collegano regolarmente – in modo permanente o stagionale – le diverse località portuali regionali ed interregionali) con la conseguente diminuzione della movimentazione su gomma delle merci e dei passeggeri e con un positivo ritorno sull’ambiente e sui costi di trasporto.
E’ necessario puntare allora su Piano di Assetto Integrato per la Riqualificazione di tutta la zona portuale di Terracina, in linea con le indicazioni fornite dal Piano regionale dei porti del 1998, coerente con le linee guida che ispireranno il nuovo Piano portuale regionale, la relativa VAS ed i successivi Piani Urbanistici Attuativi comunali. Un Piano che deve ridisegnare le esigenze specifiche dei tre utilizzi attuali del porto di Terracina: trasporto passeggeri da e per le isole pontine, nautica da diporto, attività di pesca; prevedendo almeno gli interventi necessari per l’adeguamento della capacità ricettiva per la nautica da diporto (porto turistico di Terracina e approdi turistici di Badino e Foce Sisto), la realizzazione della stazione marittima e di una struttura di parcheggio in loco o decentrata ma velocemente collegata con il Porto.
Riteniamo poi che sia assolutamente necessario progettare servizi di mobilità efficienti, sostenendo il diritto di tutti a muoversi in modo economico e pulito riducendo l’utilizzo dell’auto e incentivando e promuovendo la mobilità collettiva e sostenibile. E’ allora fondamentale: promuovere l’utilizzo di un Trasporto Pubblico (attualmente pochissimo utilizzato, solo 5 viaggi ad abitante contro una media di 37 in città analoghe come afferma Legambiente nell’ECOSISTEMA URBANO TERRACINA 2020) che sia economico, affidabile, efficiente e confortevole oltre che ecologico, eventualmente valutando anche la possibilità di ridurre il costo o rendere i mezzi pubblici gratuiti per tutti per incentivarne l’utilizzo; ridurre il traffico e la congestione causata da una storica carente viabilità attraverso l’organizzazione di parcheggi di scambio esterni, parcheggi multipiano e parcheggi d’area ben segnalati e ben collegati con il TPL al Centro città; ricollocare il Polo Trasporti nell’area portuale, sicuramente l’area di scambio di mobilità intermodale più strategica della Città visto il consistente flusso turistico estivo, Polo mai decollato nell’attuale collocazione presso la stazione ferroviaria che versa (assieme alla stazione) in uno stato inaccettabile di abbandono e di degrado ingiustificato dopo lo stop al treno; incrementare il collegamento e i servizi della Stazione di Monte San Biagio-Terracina mare, strategico snodo di connessione sulla linea ferroviaria nazionale fl7 cruciale per il trasporto di persone e merci, che andrebbe integrato con una piattaforma logistica per incentivare il movimento su ferro delle merci e i cui servizi di collegamento con Terracina andrebbero estesi come orari e frequenza in modo da garantire una qualità di movimento assoluta a pendolari e turisti; affrontate la difficile mobilità nel centro storico alto, irrisolta da sempre; riconvertire completamente all’elettrico, nei prossimi tre anni, i mezzi pubblici ed il parco auto comunale; prevedere anche una modalità di pagamento (tessera/biglietto) unica integrata intermodale per l’uso dei mezzi pubblici comunali, regionali e dei servizi di Green Mobility.
Da ultimo è necessario dare davvero un impulso innovativo e concreto alla mobilità nuova e sostenibile (ciclabile, pedonale, elettrica): dotando la città di colonnine di ricarica; curando e ampliando marciapiedi ed aree pedonali; introducendo ztl, zone 20 e zone 30; realizzando un progetto integrato di ciclabilità cittadina integrato nei flussi reali di spostamento delle persone, che preveda anche l’interconnessione con la futura ciclovia nazionale del Sole; sviluppando i servizi di Green Mobility (car sharing, bike sharing, car pooling) vista anche la loro valenza per una Città turistica; pianificando un trasporto Casa-Scuola che garantisca aree sicure e libere dall’invasione delle automobili, creando percorsi pedonali sicuri per le centinaia di studenti che ogni giorno si spostano dal polo trasporti della Stazione agli Istituti superiori Bianchini e Leonardo da Vinci con il pericolosissimo attraversamento dell’Appia, inserendo le scuole all’interno di zone a traffico limitato ed evitando così traffico, code e smog all’ingresso e all’uscita; dotandosi di un moderno strumento di pianificazione della mobilità sostenibile, richiesto dall’Europa, come il PUMS; organizzando una struttura professionale per la ricerca di fondi e la progettazione finanziata per poter accedere ai molti finanziamenti regionali, nazionali ed europei che vengono banditi sul tema della mobilità nuova come il recente fondo del MIT di ben 137,2 milioni di euro da destinare a interventi sulle ciclovie urbane (51,4 milioni per il 2020 e 85,8 milioni per il 2021) per la progettazione e la realizzazione di ciclovie urbane, ciclostazioni e altri interventi per la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina. O il provvedimento, in linea con il decreto Rilancio che introduce gli incentivi per l’acquisto di biciclette e monopattini e attribuisce le risorse ai Comuni e alle Città Metropolitane in base alla popolazione residente.
“Sono passati alcuni decenni dall’ultima opera importante in tema di mobilità a Terracina, la tangenziale della città realizzata con la galleria a doppio fornice sotto Monte Giove di 2700 metri di lunghezza, e forse è il momento di tornare a parlare di mobilità e di infrastrutture per la mobilità a Terracina e farlo proprio in occasione dell’elaborazione dei progetti strategici necessari per l’implementazione del Green New Deal attraverso i sostanziosi fondi del Recovery Fund. Viene da chiedersi quali opere ed interventi, degni di nota, siano stati programmati e realizzati dalle Amministrazioni di Terracina in questi anni. La risposta è sotto gli occhi di tutti. E’ necessario allora porre fine a questa incapacità programmatica ed operativa che purtroppo interessa non solo la mobilità ma molti altri settori.
E’ necessario ripensare la mobilità di questa Città che condiziona fortemente il suo sviluppo economico e turistico integrandola all’interno della programmazione provinciale e regionale (il Piano Regionale della Mobilità, dei Trasporti e della Logistica – PRMTL della Regione Lazio), dei suoi obiettivi, delle sua governance e delle sue aree strategiche di intervento, considerando tutte le modalità di trasporto, il contesto, le caratteristiche economiche ed ambientali del nostro territorio, con interventi che non vadano ad incrementare ulteriormente il consumo di suolo e l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo. Non abbiamo bisogno di grandi opere, come faraoniche autostrade a pedaggio o inquinanti aeroporti provinciali, abbiamo bisogno di opere utili e realizzate con criterio, molte delle quali sono oramai necessarie ed improcrastinabili. Abbiamo bisogno di cura e manutenzione del territorio e delle infrastrutture viarie, ferroviarie e portuali esistenti, abbiamo bisogno di investire su interventi infrastrutturali puntuali, su un trasporto pubblico pulito, sulla conversione elettrica del trasporto privato, su servizi di mobilità efficienti, confortevoli ed ecologici. Adottando politiche e strategie coerenti con gli obiettivi principali indicati dall’Europa sulla mobilità: migliorare la qualità della vita per i cittadini europei; ridurre l’impatto ambientale causato dalle emissioni; contribuire alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico in Europa mediante carburanti alternativi; rendere le Regioni europee più competitive. I progetti nel settore dei trasporti, sia pubblici che privati, possono ad esempio beneficiare, oltre che dei fondi messi a disposizione dal MIT e dalle Regioni e dei Fondi Strutturali anche delle opportunità offerte dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), tenendo conto che il totale dei finanziamenti nell’ambito del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) in Italia è, alla data, pari a 12,3 miliardi di euro, con altri 76,8 miliardi di investimenti aggiuntivi, e sono molti gli enti pubblici e privati che lo hanno già utilizzato”. Dichiara Gabriele Subiaco co-portavoce e candidato Sindaco di Europa Verde Terracina.