È stata un’udienza lampo quella che si è celebrata di fronte al giudice monocratico del Tribunale di Latina Paolo Romano. Il Pubblico Ministero Giuseppe Miliano era chiamato a rispondere alle numerose eccezioni preliminari avanzate dal collegio difensivo e, in particolare, dall’avvocato Giulio Mastrobattista che difende l’ex vice-sindaco di Terracina ed esponente di Fratelli d’Italia, Pierpaolo Marcuzzi.
Estraneo alle ipotesi di lottizzazione abusiva presso il complesso dell’ex Pro Infantia, ma imputato nel processo, l’ex vice sindaco deve rispondere di rivelazione di segreto d’ufficio. Secondo l’accusa, infatti, l’esponente di Fratelli d’Italia, coinvolto peraltro in ulteriori due inchieste tra le quali quella denominata “Free Beach”, quale persona informata sui fatti in ordine al quali si svolgevano le indagini sulla ex Pro Infantia, dopo essere stato escusso dalla polizia giudiziaria che gli aveva dato formale avviso dell’obbligo del segreto nel verbale da esso sottoscritto, ha riferito all’indagata Claudia Romagna l’esito del suo interrogatorio.
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Nella scorsa udienza a fine gennaio, l’avvocato Mastrobattista aveva chiesto per Marcuzzi la restituzione degli atti al Pubblico Ministero o comunque l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Secondo il legale – così come nel primo procedimento davanti al collegio presieduto dal Giudice Morselli aveva sollevato la questione – vi è stato ai danni di Marcuzzi un non corretto esercizio dell’azione penale. Eccezioni preliminari sia di merito (per quanto riguarda il reato contestato: Marcuzzi non avrebbe rappresentato al momento delle indagini un ruolo di pubblico servizio) che di metodo (messo in discussione la procedura di rinvio col giudizio immediato). Anche gli altri avvocati del collegio difensivo si erano accodati alle richieste avanzate dall’avvocato di Marcuzzi, sostenendo che si dovesse passare prima per una udienza preliminare.
Oggi, 27 febbraio, Il Pm Miliano, che aveva chiesto un termine per poter replicare, ha respinto le eccezioni ribadendo che Marcuzzi fu chiamato dalla Dirigente Claudia Romagna, co-imputata, rivelandole il contenuto delle sommarie informazioni rese alla polizia giudiziaria e quindi vi è connessione probatoria. Il sostituto procuratore di Latina si è opposto quindi alla separazione della posizione di Marcuzzi da quella degli altri imputati. (in tutto sono sei compreso l’ex vice sindaco), confermando che vi è stata correttezza nel proporre il giudizio immediato. Rigettate anche le altre eccezioni preliminari del collegio difensivo: per il Pm il processo può continuare così come è dinanzi al giudice Romano.
Il giudice monocratico si è riservato di decidere: esprimerà il suo pronunciamento alla prossima udienza del 20 marzo.