E’ soltanto di ieri la disamina del consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, in merito al disastro totale o quasi in cui versano i Cup (centri unici di prenotazione) di Formia, Gaeta, Fondi e Minturno.
Il consigliere Simeone, già presidente della commissione sanità del Lazio, conosce bene non solo la situazione delle menzionate città del sud pontino, ma anche di tutte le altre sedi della nostra regione, quindi anche della ignobile situazione in cui versa il Cup di Terracina.
Riteniamo, a ragion veduta, che l’organizzazione di gestione che regge i Cup regionali è un sistema gravemente malato.
Non fosse altro perché i veri benefit vanno alle società appaltanti il delicato servizio, che ricambiano con una gestione approssimativa e per taluni Cup fantasma, e elargendo salari da fame (vera) ai lavoratori.
Si può mai concepire, lo chiediamo al consigliere regionale Simeone ma anche a tutta la pletora dei consiglieri, degli assessori di ieri e di oggi e al presidente Zingaretti, che un segmento della sanità regionale, strategico per qualche milione di cittadini, sia lascito senza controlli in mano a società private?
Caro consigliere di Forza Italia, Giuseppe Simeone, non ritiene scandaloso il fatto che per l’ingordigia di pochi soggetti, dentro e fuori la Regione Lazio, che ricavano evidentemente sostanziali benefici economici, si continui a far soffrire migliaia di cittadini – utenti e centinaia di lavoratori impegnati nei Cup, senza cambiare lo stantio procedere dell’appalto a ditte esterne?
Non le sembra ormai giunto il tempo di riportare i Cup all’interno della gestione diretta della Regione Lazio e quindi alle Asl di competenza territoriale?
Non le sembra opportuno ed ineludibile sistemare una volta per tutte i lavoratori e le lavoratrici dei Cup, precari da decenni e senza una prospettiva di vita futura seria?
Purtroppo, al di là delle chiacchiere è trascorsa un’altra legislatura regionale senza che nulla sia cambiato per i Cup.
Un’altra gara di appalto è stata effettuata e a breve la nuova ditta, sempre esterna, prenderà le redini della gestione (dei Cup della provincia pontina), con buona pace di chi avrebbe voluto fare e non ha fatto una beata “minchia” negli ultimi cinque anni.
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