Qualche giorno fa, al termine di un post, avevamo dato appuntamento ad altro momento per disquisire sull’affermazione del Commissario straordinario del Comune di Terracina, Antonio Cappetta, che in una intervista ad un giornale locale in buona sostanza affermava che i terracinesi possono stare tranquilli perché: “Le casse comunali sono in salute e possiamo contare su 29 milioni di euro”.
Una affermazione che non ci sentiamo di smentire per la cronica mancanza di dati ufficiali, evidentemente “coperti” fino all’arrivo del Commissario da un stretto riserbo da parte dell’amministrazione comunale e dagli uffici amministrativi preposti, forse per fare una gradita sorpresa ai cittadini a tempo debito.
E’ una notizia, però, che ci pone gravosi interrogativi, rispetto alle carte ufficiali inerenti al rendiconto di bilancio 2020.
Quelle carte ci parlavano di altro e quell’altro non era neanche paragonabile all’affermazione del Commissario prefettizio.
Rispolveriamo su questa tema un puntuale documento di Gabriele Subiaco, il quale sviscerando i numeri del rendiconto di bilancio 2020, aveva riscontato una situzione tutt’altro che rosea delle casse camunali.
Facciamo questa operazione di richiamo alla memoria perché riteniamo il lavoro svolto da Subiaco preciso e prezioso e ci fa comprendere lo scenario dei numeri che compongono quel rendiconto di bilancio.
Attività di controllo e chiarimento che avrebbero dovuto svolgere i rappresentanti delle opposizioni alla giunta Tintari, che anche nell’occasione si sono trastullati sul nulla assoluto.
Nulla che è pure questione filosofica di alto profilo, ma non è producente agli interessi dei terracinesi.
Di seguito, un segmento della lunga relazione di Gabriele Subiaco, che ringraziamo per il suo impegno costante in favore della città di Terracina.
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Rendiconto di Bilancio 2020 – la situazione al 31.12.2020
I dati che preoccupano:
– Debiti fuori bilancio riconosciuti nel 2020: 1.453.557€ (sono stati 854.875€ nel 2019 e 1.745.711€ nel 2018)
– Residui attivi: 75.228.884€ (di cui 20.548.385 nel 2020, 19.249.199 nel 2019 e 17.756.760 nel 2018)
– Maggiori componenti dei Residui attivi: Sanzioni per Violazioni del codice della strada: 22.739.415€, TARI: 18.381.651€
– Residui passivi: 17.775.694€
– Accantonamento per fondo rischi contenzioso: 4.710.000€
– Fondo crediti di dubbia esigibilità: 42.356.516€
– Debito contratto: 30.686.743€, 676€/abitante
– Indicatori di deficit strutturale negativi (2/8): Indicatore “Debiti riconosciuti e finanziati maggiore dell’1%” e Indicatore “Effettiva capacità di riscossione (riferito al totale delle entrate) minore del 47%”
La considerazione che possiamo fare è che sia il problema dei debiti fuori bilancio che i residui attivi e quindi la capacità di riscossione e una politica più attenta di monitoraggio e prevenzione del contezioso sul nascere, non sono problemi specifici dell’anno di esercizio 2020, il Covid quindi c’entra poco visto che i rendiconto 2019 e 2018 già presentavano debiti fuori bilancio e residui attivi analoghi a quelli del 2020. Problemi che ovviamente avranno un riflesso anche sul Bilancio di previsione 2021-2023 che dovrà tenerne conto meglio di quanto fatto finora considerando opportunamente le tendenze storiche. L’indebitamento pur restando consistente è invece calato da 42 a 30 milioni di euro dal 2018 al 2020. Certo un Comune che in 3 anni non incassa quasi 58 milioni di euro ha un grave problema, come evidenziato dai revisori dei conti, e non è che si può continuare a coprire all’infinito queste mancate entrate o i debiti fuori bilancio con il fondo crediti perché questo determina automaticamente una ridotta capacità di spesa e quindi una penalizzazione per i cittadini dovendo bloccare delle risorse che invece potrebbero essere utilmente spese per opere e servizi…Allora se non si recuperano i crediti pregressi, con azioni di riscossione sollecitata e coattiva, abbattendo quella montagna di 75 milioni di euro, tra non molto i nodi verranno al pettine… e come al solito pagheranno i cittadini.