venerdì 22 Novembre 2024,

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Terracina. “Il Mercato Arene, la Casa della Cultura e gli sproloqui ad opponendum”

scritto da Redazione
Terracina. “Il Mercato Arene, la Casa della Cultura e gli sproloqui ad opponendum”

Si rimane senza parole nel seguire l’incidenza dei comunicati emessi tra il Partito Democratico di Terracina e Alessandro Ceci, ex del partito socialista, ex assessore, ex consigliere comunale e presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Terracina, relativamente alla monetizzazione dell’ex Mercato Arene.
Un’incidenza che dimostra con chiarezza come dietro l’appartenenza a comitati civici si nasconda la solita speculazione politica.
Un percorso poco virtuoso, quello messo in campo dalla sinistra terracinese, che  sfrutta la buona fede di tante persone che hanno a cuore un problema specifico, come può essere la mancanza degli spazi per la cultura o la difesa dell’ospedale della città.
Sulla vicenda della monetizzazione dell’ex Mercato Arene, basta richiamare alla memoria dei rappresentanti del Pd, che soltanto il 10 ottobre 2013  il Consiglio comunale approvò all’unanimità un documento, che al punto n.4 statuisce : ”Di differire ad un periodo di 2 anni dalla data di approvazione del presente documento la eventuale trasformazione del Mercato Arene  in luogo di fruizione culturale, inteso come centro di una attività polivalente documentazione e biblioteca, dando precedenza alle esigenze dichiarate di alienazione del patrimonio pubblico al fine di risanamento del bilancio comunale, obiettivo che non può – proprio per le esigenze suddette- restare indeterminato nel tempo”.
Evidentemente il Pd che siede in Consiglio comunale e per alcuni soggetti dediti al libero pensiero, come Alessandro Ceci, evidentemente pensando che entro due anni ci saremmo messi d’impegno per alienare un immobile che è il peggiore possibile per ospitare spazi artistici e culturali, mentre ha un’unica caratteristica: è strategico per un Ente che versa in condizioni di dissesto.
Il Comune di Terracina si è impegnato nel far nascere in altri e più importanti siti la casa della cultura, in altre parole a: Palazzo Braschi, una volta trasferiti gli uffici comunali, nel costruendo spazio polifunzionale del Calcatore,  presso l’auditorium di San Domenico, all’interno della Torre degli Azzi.
Tutti luoghi che hanno ben altro prestigio dello scempio architettonico che fa riferimento all’ex Mercato Arene.
Ed è sull’indirizzo votato all’unanimità dal Consiglio comunale (quindi anche dal Pd), l’amministrazione intende andare avanti, spalla a spalla anche con la Osl (Organo straordinario di liquidazione) che sta curando la procedura di dissesto finanziario.
A questo punto della vicenda però è chiaro un dato: è caduta la maschera di coloro che ancora una volta stanno provato a sfruttare i cittadini di Terracina per mere speculazioni di partito o visibilità pubblica, da convertire eventualmente alle prossime elezioni amministrative.

Dr. Nicola Procaccini
Sindaco di Terracina

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