Sommessamente ricordiamo alla Sindaca Roberta Tintari che dovrebbe prendere carta e penna e scrivere poche ma chiarissime parole di commiato, mettere una bella firma e lasciare che la giustizia compia la sua strada in un senso o nell’altro. E al contempo auspichiamo che i consiglieri comunali facciano altrettanto rimettendo il mandato nelle mani degli elettori. Diversamente dovrebbero spiegare ai cittadini tutti e ai loro elettori come e in che modo hanno intenzione di andare avanti. E soprattutto con chi. Perché davvero ci risulta indigeribile la benché minima possibilità di proseguire questa legislatura dopo quanto accaduto. Sarebbe un ulteriore schiaffo alla Città, una ferita ancor più profonda di quella inflitta finora.
La Giustizia
Ci auguriamo che la posizione della Sindaca e quella di altri colpiti dai provvedimenti giudiziari venga positivamente chiarita nelle aule giudiziarie ma questo non riguarda la nostra sfera. Nella magistratura e nelle forze dell’ordine nutriamo piena assoluta fiducia e ribadiamo che si è innocenti fino a prova contraria e sono i processi e le sentenze a stabilire le responsabilità penali. Epperò, detto ciò, il quadro che emerge dall’indagine durata 12 mesi durante la quale sono stati utilizzati diversi messi investigativi, compresi pedinamenti e intercettazioni, ci regala una gestione della cosa pubblica disarmante e desolante. Occorre un reset completo, profondo, che riparta da nuove connessioni con il tessuto sociale ed economico di Terracina.
Una gestione devastante
Vent’anni di centrodestra, gli ultimi governati con un mix di Fdipiù variegate liste civiche. Una somma algebrica più che una formula politica che ha mostrato tutta la sua inadeguatezza. A partire dalla visione urbanistica. Una corsa alla cementificazione selvaggia sotto il vessillo della Legge di rigenerazione urbana accompagnata da delibere effettuare tra il 2018 e il 2019 che consentivano di abbattere per ricostruire in ogni angolo della città. Una decisione scellerata che ha portato a diversi sequestri di cantieri che oggi sono tristissimi scheletri che deturpano ambienti urbani. Con tantissime famiglie indebitate da mutui e spese per i mobili che oggi non hanno la casa. Così come scellerata NON scelta di sviluppare l’area del divertimentificio diventata poi movida fuori dal contesto urbano. Evitando controlli, concertazioni con i gestori e proprietari dei locali, insomma evitando “ingerenze” perché le strade del consenso sono infinite. E allora ci ritroviamo con i residenti che abitano nelle piazze devastate dai rumori che non dormono più e potete immaginare con quali conseguenze per la loro salute. Il senso dell’abbandono che va di pari passo con l’arroganza di chi governa, con un partito, Fdi e dei suoi leader che hanno mostrato in questa inchiesta giudiziaria tutta la loro prepotenza e strafottenza.
Ricostruire
Già, ricostruire. Tessuti sociali, l’humus della legalità, una classe dirigente rappresentativa di una città sana e in grado di capire, tradurre e rendere azione programmatica i complessi fenomeni economici e sociali che ci sono davanti. Una strada lunga e non facile ma l’unica, sottolineiamo UNICA, che deve essere percorsa. Non ce ne sono altre. Le altre sono scorciatoie già praticate e i risultati sono davanti gli occhi di tutti.
Il Segretario Comunale
Pierpaolo Chiumera
Il Consigliere Comunale
Armando Cittarelli
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