Non ci è dato sapere quello che stanno decidendo gli eletti e i loro capi in testa per dotare la città di un Governo che governi le criticità, che sono evidenti in ogni contesto del territorio comunale.
Considerate le accertate condizioni in cui vive da tempo Terracina e alla vigilia della stagione estiva – forse – sarebbe opportuno non perdere tempo in tatticismi improduttivi, in piccole rivendicazioni personali e se persiste cassare la pessima abitudine di nominare “assessore” colui o colei ha ha preso più voti degli altri e non per le comprovate capacità ad esercitare il mandato.
Al sig. Sindaco eletto, considerata la precedente e fallimentare esperienza che portò al commissariamento del Comune e visti i soggetti che sono stati rieletti e che forse “pretendono” addirittura un avanzamento della carriera politica, consigliamo (a costo zero):
1. di non surrogare alcun consigliere comunale eletto per la carica di assessore, perché è per quello scranno che si sono candidati;
2. di chiedere ai partiti che hanno sostenuto la sua elezioni di conferire tre nominativi per ogni posizione assessorile da occupare, tenendo presente l’esperienza acquisita in campo professionale (e non politico);
3. di riservarsi la possibilità di nominare tre assessori in posizione strategica (no politici o ex politici);
4. nominare ex novo i componenti della segreteria (no alla presenza di dipendenti comunali, no ad ex politici parcheggiati in attesa di tempi migliori);
5. proporre un vice sindaco e un presidente del consiglio che non abbia avuto “esperienza” con le passate amministrazioni.
Si può ragionevolmente pensare che solo perseguendo questa “impervia e rischiosa strada” il Sindaco eletto possa offrire a se stesso e alla comunità una dicotomia chiara con il recente passato?
Si, è possibile, ma ci vuole coraggio!
Avrà questo coraggio il Sindaco Giannetti?
Si rimane nell’attesa di buone nuove.
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