Terracina. Incendi: bisogna lavorare sulla prevenzione ed il controllo

Gli incendi una volta che scoppiano non possiamo fare altro che fronteggiarli e ringraziare chi si adopera per farlo come i Vigili del Fuoco, la struttura operativa regionale (Dos e Sala Operativa) che coordina le operazioni di spegnimento e soprattutto chi lo fa da volontario, come i ragazzi della Protezione Civile Comunale e le associazioni. Il problema però è sempre lo stesso, evitare che accadano o limitarne il rischio e questo si fa con la Prevenzione ed il Controllo del territorio, e questa non è solo una questione culturale di informazione/formazione dei cittadini ma è anche e soprattutto una questione di impegno e di risorse che l’Amministrazione deve pianificare per ridurre i rischi mettendo in atto le azioni (in base alla classificazione del livello di rischio) che sono scritte nei Piani che chi aministra la città ed il suo territorio dovrebbe conoscere bene come il PAIB (Piano Antincendio boschivo regionale) o il Piano di Gestione Agroforestale (PGAF), piani che prevedono una serie di interventi di contrasto e lotta al fenomeno finalizzati in particolar modo alla prevenzione ed alla riduzione dell’innesco e propagazione degli incendi boschivi come ad esempio: la ripresa dei tagli dei boschi cedui; gli interventi di ripulitura e manutenzione lungo la viabilità ordinaria, sentieri e piste/strade forestali esistenti; il recupero e/o creazione di viali tagliafuoco; la installazione di telecamere con finalità AIB; la creazione di punti di approvvigionamento idrico; l’utilizzo del fuoco prescritto con finalità AIB; la promozione di partenership con associazioni ed altri enti per le attività di prevenzione e avvistamento; le attività di informazione della cittadinanza e di formazione del personale dedicato all’AIB e all’avvistamento che va munito anche delle necessarie dotazioni. Oltre all’aggiornamento tempestivo del catasto delle aree percorse dal fuoco per evitarne l’utilizzo come previsto dalla legge. Tema altrettanto rilevante è quello del Controllo, è chiaro che va messa in atto, nei mesi più caldi, un’azione di deterrenza per impedire che questi incendi, in gran parte di natura dolosa, avvengano. E questo si deve fare sia coinvolgendo i cittadini (in particolare dell’area collinare) ed assicurando un pattugliamento del territorio anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie come telecamere e droni. Quello che dobbiamo far crescere in questa città, innanzitutto a livello amministrativo, è la cultura del rischio perchè i rischi a cui è soggetto il nostro territorio sono tanti e rilevanti (frane, alluvioni, incendi, solo per citarne alcuni di particolare rilievo), rischi che con i cambiamenti climatici in atto non potranno che aumentare e contro i quali dobbiamo agire per evitare/limitare il pericolo di danni a persone e cose.