“Ritengo opportune alcune riflessioni e comunicazioni alla città, dopo l’accredito del mutuo milionario di cui è stata data notizia nelle ultime ore.
Ovviamente si tratta di un annuncio di grande importanza per la città, perché in aggiunta ai 24 milioni di euro concessi vi sono 6/7 milioni accantonati dal Comune di Terracina attraverso gli avanzi di amministrazione.
A prescindere dagli eventuali altri proventi delle alienazioni, come la farmacia comunale e altri beni immobili che in questi giorni saranno messi all’incanto, va detto che entro i prossimi 90 giorni saranno interamente pagati i debiti contratti dall’Ente con decine e decine di soggetti privati terracinesi e non solo.
Trenta milioni di euro, oltre 60 miliardi di vecchie lire, verranno liquidate attraverso la OSL (organo speciale di liquidazione del Ministero degli Interni) dando ristoro ad attività, aziende, professionisti, uomini e donne, taluni in attesa di essere pagati da oltre 10 anni e che finalmente troveranno soddisfazione.
Naturalmente il primo pensiero in questi casi va a coloro che non ce l’hanno fatta; a tutte quelle attività che hanno erogato prestazioni e servizi nei confronti del Comune di Terracina, che nel frattempo sono fallite perché il Comune non ha pagato loro quanto gli spettava e nei tempi dovuti.
Troppe persone, infatti, hanno visto fallire il loro progetto di vita prima che professionale. Purtroppo, per questi soggetti non si può fare più nulla e l’unica possibilità è rendere loro giustizia attraverso i procedimenti che saranno innescati dalla Corte dei Conti a seguito anche della presentazione del bilancio 2010 e delle relazioni tecniche che la OSL invierà al Ministero dell’Interno. Ma questa è un’altra storia.
Il Comune di Terracina oggi riesce a pagare i propri prestatori d’opera e servizi come neanche i più virtuosi Comuni dell’estremo nord d’Italia riescono a fare.
Siamo dunque arrivati anche noi a essere buoni pagatori e attraverso questo prestito riusciamo a saldare tutti i debiti contratti in anni e anni di amministrazioni criminali.
Sì, amministrazioni criminali!
Perché soltanto un’amministrazione criminale può per decenni continuare a chiedere servizi e prestazioni senza pagare quanto dovuto e facendo fallire tante attività operanti sul nostro territorio e non solo.
Entro 90 giorni, quindi, verranno saldati anni e anni di ”buffi”, ma è importante comprendere che non deve esserci una corsa verso gli uffici finanziari dell’Ente o esercitare una eccessiva pressione sul presidente Ferracci e i suoi collaboratori della OSL.
E’ necessario che non ci sia un assalto agli uffici di via Sarti, ma attendere la chiamata della OSL, che arriverà per tutti gli interessati entro i 90 giorni tassativamente previsti dalla legge.
Resta infine l’analisi politico istituzionale,.
Ho iniziato questa mia avventura alla guida dell’amministrazione comunale con una frase di san Francesco, essa recita: “Cominciate a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.
Oggi, dopo aver affrontato la necessità di fronteggiare un dissesto finanziario con un buco di 31 milioni di euro in più rispetto al dissesto primario, possiamo dire che termina anche la seconda fase: ovvero quello che era umanamente possibile fare e inizia la terza, quella dell’impossibile, che adesso è a portata di mano.
L’impossibile è realizzare opere come la pista ciclabile sul lungomare Circe o la riqualificazione di piazzale Lido.
Creare nuovi impianti sportivi e infrastrutture comunali come il museo o il teatro, vincere la battaglia della raccolta differenziata dei rifiuti o la conquista della Bandiera Blu, riportare Terracina ai livelli di bellezza e di prestigio che aveva fino a 15/20 anni orsono.
La fase dell’impossibile è quella più bella, quella che renderà avverabile l’abbassamento anche della tassazione locale e contemporaneamente lo sviluppo della città.
La notizia del risanamento finanziario sento di doverla condividere con tutti quelli che vi hanno lavorato duramente in questi 3 anni e mezzo: amministratori e dipendenti dell’Ente in primis, ma soprattutto con i tanti terracinesi che hanno sofferto, chi perché direttamente coinvolto nel disastro finanziario, chi indirettamente perché ha visto i servizi della città crollare sotto il peso dei debiti e della mancanza di liquidità. Oggi, per tutti noi, è un altro giorno”.