Sono un candidato Consigliere, che alle passate elezioni ha riscosso un discreto successo, ma che per pochi voti non è stato eletto; oggi a distanza di cinque anni ci riprovo, perché credo che il mio impegno debba essere messo a disposizione di quanti mi hanno dato la loro fiducia. Ci accingiamo ormai ad affrontare una nuova campagna elettorale fatta di proclami e false illusioni, ma le problematiche restano.
Da queste considerazioni, voglio portare all’attenzione di tutti un aspetto che in molti sottovalutano: Terracina è solitamente raggiungibile accedendo dalla via Appia e le prime cose che un turista vede sono il mare ed il famoso “Cappello del Prete”, ma tutto è deturpato dallo stato di abbandono e degrado in cui versano i marciapiedi lato mare e lato monte, ma soprattutto, il “no comment, no look” dell’ex depuratore, struttura abbandonata e ben visibile anche se inaccessibile.
In qualche fantasiosa campagna elettorale, qualcuno ebbe a proporre la riqualificazione dell’area ma invece mai nulla è stato fatto.
Quanti si atteggiano ad ambientalisti, verdi, rappresentanti della bandiera blu, politici in genere di tutti i colori, sono chiamati in prima persona alle responsabilità che gli competono.
Fermiamoci e riflettiamo: la campagna di adozione dei monumenti da tutelare potrebbe essere rivolta anche ad un semplice “SCOGLIO”, che per un vero Terracinese è il simbolo del paese e del mare. Un detto terracinese dice: “E’ NU SCOJEE CHE NON FA PADELLE”
Chi vuol intendere, intenda…!
Massimo D’Agostini