venerdì 22 Novembre 2024,

Provincia di Latina

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Terracina. “La città che vorrei”

scritto da Redazione
Terracina. “La città che vorrei”

Al di là di quello che scrivono i giornali questa mattina, da cittadina di Terracina vorrei, tra le altre cose, una:

  1. Città pulita, con una raccolta rifiuti che non ammette alcuna sbavatura, con una manutenzione di parchi e giardini quotidiana e controllata per l’intero anno. Che tuteli sempre più l’ambiente e la gestione della depurazione delle acque.
  2. Città ordinata nel suo arredo urbano, perché le cose di tutti non possono essere considerate di nessuno. Affinchè si operi in tempi decenti per cambiare una lampadina o per chiudere una buca sul manto stradale.
  3. Città video sorvegliata nei punti di ingresso e uscita e nei luoghi a più alta frequentazione dei cittadini. Dove chi viene colto a compiere atti di vandalismo paghi i danni che procura. E se non ha reddito paghi chi ne esercita la patria potestà.
  4. Terracina – Borgo Hermada – la Fiora che siano controllate da un Corpo di Polizia Locale all’altezza di fornire un servizio di eccellenza. Se c’è da assumere altri vigili (com’è nei fatti) lo si faccia, in fretta e bene. I fondi si trovano. Come porre in essere progetti di controllo del territorio con le altre Forze dell’Ordine.
  5. Città che sia in grado di coinvolgere le attività produttive, sociali e culturali, rilanciando la loro azione in maniera strutturale e concorde. Dove il Comune è ente promotore e coordinatore d’iniziative possibili e utili.
  6. Città che esca dalla sua eterna vocazione turistica e inizi con le piccole cose a esserlo davvero. Anche con pochi mezzi economici a disposizione e tanto lavoro si può intraprendere un virtuoso percorso.
  7. Città in grado di porre a reddito le sue bellezze storiche, architettoniche e naturalistiche con iniziative che creino lavoro per chi, giovani, disoccupati e chi ha voglia di riconvertirsi e non vuole emigrare in altri luoghi in cerca di lavoro. Si può fare. Si deve fare. E chi dice il contrario mente sapendo di mentire.
  8. Città che faccia della pratica sportiva e della fruibilità dei suoi impianti un punto di forza per tanti giovani terracinesi. Che mantenga e integri le strutture deputate allo sport in maniera ottimale e non le abbandoni in mano ai parvenu.
  9. Città capace di collegamenti efficaci con le isole pontine e di ripristinare quello ferroviario espropriato a causa di un sasso e dalla profonda incapacità di rapportarsi con forza con gli enti sovra comunali.
  10. Città in grado di difendere gli interessi dei più deboli, degli anziani e di chi non ha voce per farsi sentire. Una Terracina che faccia del welfare un punto d’onore.
  11. Città che sia propensa a risolvere le note questioni di bilancio, non aggiungendo tasse su tasse ma con una vera razionalizzazione della spesa e il ricorso ad investimenti con il concorso di privati. E’ possibile. Si può fare. La legislazione è dalla parte degli enti pubblici.

Per tutto il resto: portualità, riassetto del territorio con nuovi piani urbanistici, ottimizzazione della macchina amministrativa, difesa del presidio ospedaliero e di Centro, ecc., ci sarà tempo e modo per avanzare soluzioni e progetti.
Ecco, queste secondo me sono le questioni sulle quali un’amministrazione seria dovrebbe impegnarsi chiedendo il consenso ai cittadini.
Rimango nella convinzione che nel corso dei primi cinque anni di governo cittadino tanti se non tutti i punti evidenziati potranno essere realizzati.

Gina Cetrone

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