La protesta inscenata qualche giorno fa da un cittadino residente in Piazza della Repubblica ha avuto l’eco del piccolo fatto di cronaca, senza che nessuna parte politica (di maggioranza e opposizione) si sia sentita in dovere di analizzare compiutamente quanto in realtà accade, soprattutto nei fine settimana (d’inverno, tutti i giorni nel periodo estivo) nella parte a sud della città.
Per meglio far comprendere anche a chi non è di Terracina, è la zona compresa tra Piazza Garibaldi, il porto, la Spiaggetta, Piazza della Repubblica, senza tralasciare, da qualche anno, anche il centro storico alto della città.
Luoghi zeppi di locali, anche di una certa qualità di accoglienza turistica, che nel numero sproporzionato fanno diventare la zona una vera e propria polveriera alcolica con l’avvicinarsi delle “ore piccole”.
Senza voler discriminare chi con questi locali trae il reddito per vivere, e considerando il contesto sociale ed economico difficilissimo, almeno da tre anni a questa parte, ravvisiamo un dato incontrovertibile: l’inadeguatezza della politica locale nel comprendere che la linea tracciata avrebbe condotto ad una zona franca, dove il controllo del territorio sarebbe sfuggito di mano e la convivenza civile tra residenti e santi bevitori avrebbe portato allo scontro aperto.
C’è stato un sindaco “prodigio” in questi anni (oggi dimorante nella panza di una spiaggiata balena estera) che tutto questo ha favorito e incentivato, se poi costui, in una intervista ad un mezzo di informazione importante poneva tra il primo punto di forza turistica della città questo tipo di attrattiva, anteponendo le altre peculiarità del territorio terracinese, si può comprendere bene quale sarebbe stata la fine di questa porzione di pregio della città.
In questi ultimi dieci anni a nulla sono valse le ripetute denunce sui media e alle forze dell’ordine da parte di tanti cittadini, che chiedevano e chiedono ancor oggi, anche attraverso l’eclatante protesta del cittadino e lavoratore residente in Piazza della Repubblica, una disciplina diversa e più razionale dell’intero comparto e un controllo reale e duraturo delle forze di polizia.
Come nessun correttivo da parte degli amministratori è stato posto in pratica, anzi, il vuoto cosmico di questi ha consentito ancor più la “selvaggeria beverina”.
Terminiamo con uno commento di Claudio Gallo apparso sul web in questi giorni.
Claudio, nel commentare le belle foto di Terracina scattate da un drone, si esprimeva così:
“Sono straordinarie… ma, direi, oramai demandate alla storia passata…
Vi chiedo ora di guardarle con gli occhi di oggi…
Oggi, quelle piazze storiche, millenarie e quel magnifico gruppo architettonico del Valadier (chiesa SS. Salvatore)…
Sono piene di tavoli, sedie, grandi ombrelloni, tutto occupato…
… tra fritture di pesce, patatine, coca cola… … e rutto libero… ”.
Terminiamo con l’offrire la nostra solidarietà (per quello che può servire) ad “Angelotto” e a tutti coloro che per questa vicenda ne soffrono le conseguenze.
MCT
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