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Terracina. “La commissione urbanistica del Comune ha un metodo di lavoro inaccettabile”

scritto da Redazione
Terracina. “La commissione urbanistica del Comune ha un metodo di lavoro inaccettabile”

La seduta della Commissione Consiliare IVª Assetto del Territorio, Centro Storico, Usi Civici, Edilizia Sanitaria, Scolastica e Sociale convocata per Venerdì 29 marzo 2024 avente all’ordine del giorno la Proposta di Deliberazione di Consiglio Comunale – DCC 16–2024. Legge Regionale 22/1997 – Programma Integrato d’Intervento in Variante al Piano Regolatore Generale, per la riqualificazione urbanistica di un’area sita in SP San Felice Circeo km 9,00 / loc. “Scafa di Ponte” ESAME OSSERVAZIONI E CONTRODEDUZIONI si è conclusa con l’abbandono della seduta, dopo 2 ore e mezza di discussione, da parte di uno dei membri della Commissione, il consigliere di Europa Verde Gabriele Subiaco.

Ho abbandonato la Commissione Urbanistica in cui si discuteva di questa nuova lottizzazione “monstre” sulla strada ex provinciale di San Felice Circeo perchè non condivido il metodo ed il modus operandi di questa Amministrazione, che a distanza di nove mesi dal suo insediamento e alla seconda occasione di riunione di questa Commissione (la prima volta si era riunita ad agosto scorso per parlare di viabilità) porta in Commissione una Delibera strumentale solo ad andare avanti velocemente nell’iter di approvazione della variante, la terza per consistenza dopo il PRU Calcatore e Parco Arene (e questo è sconcertante), che darà il via libera al mega progetto di 53.000 metri cubi (oltre 150 appartamenti e un valore stimato di svariate decine di milioni di euro) presentato dal privato, dopo che in nove mesi non si è trovata un’ora di tempo per discutere dei problemi che riguardano l’Urbanistica e la Gestione del territorio di questa città, e di problemi di cui discutere ce ne sono e tanti, come da me evidenziato in una lettera di sollecito inviata al Sindaco che è anche Assessore competente, al Presidente del Consiglio e al Presidente della Commissione, che già lo scorso Settembre invitava questa Commissione a riunirsi indicando alcune priorità da mettere all’ordine del giorno, come: le opere pubbliche mai realizzate incluse nel Programma di Recupero Urbano del Calcatore e nel Completamento dei servizi di quartiere del Piano di zona 167 Arene, l’applicazione della legge sulla Rigenerazione Urbana, la riduzione del consumo di suolo, la consistenza ed il riequilibrio degli standard urbanistici, la lotta all’abusivismo edilizio, le questioni ex Pro Infantia, ex Corafa e Ex-Villa Adrover, l’adeguamento della strumentazione urbanistica vigente al nuovo PTPR, il rilascio dei nuovi permessi a costruire entro i 150 metri dalla battigia, l’aggiornamento del Regolamento edilizio, la viabilità e i parcheggi, la sicurezza ed agibilità degli edifici scolastici.

Ecco nulla di tutto questo è stato preso in considerazione, si convoca la seconda commissione dopo nove mesi e dopo due ore e mezza di discussione nella quale il sottoscritto, assieme agli altri consiglieri di minoranza, mettono in evidenza la necessità di cominciare ad affrontare i tanti problemi urbanistici della città, evidenziando le criticità e le urgenze esistenti, si fa finta di nulla e si pretende invece di ridurre il tutto all’espressione burocratica del parere sulla Delibera all’ordine del giorno, relativa alla approvazione delle controdeduzioni relative alle 4 osservazioni presentate da diversi soggetti a seguito della pubblicazione, avvenuta il 30/10/2020, dell’avviso di deposito del Programma Integrato per la riqualificazione urbanistica dell’area sita in SP San Felice Circeo km 9,00 / loc. “Scafa di Ponte” 30/10/2020. Osservazioni sulle quali, tra l’altro, essendo, incidentalmente il sottoscritto autore (quando ero solo il portavoce di Europa Verde Terracina e non un Consigliere comunale) di una delle 4 osservazioni presentate nel 2020, non Vi è stato, in questi 4 anni alcun riscontro formale da parte dell’Ente, non dando, nei fatti, la possibilità di contestare, nei termini di legge, i pareri e gli atti degli enti coinvolti nel procedimento, che a nostro modo di vedere presentano delle lacune e delle carenze di valutazione, e che oggi, con questa delibera, vengono portati a supporto delle controdeduzioni per bocciare le osservazioni e mandare avanti l’iter.

Entrando nel merito del Programma Integrato di intervento dell’area di Scafa di Ponte/strada provinciale S. Felice Circeo Km 9, ritengo che in questo caso, l’interesse pubblico sia tutt’altro che consistente e ponderato, riducendosi lo stesso al rilascio di un’area interna, rispetto alla ex provinciale di San Felice Circeo, di 8,8 ettari da destinare a parco e da raggiungere in macchina e da utilizzare in sostanza 2 mesi l’anno, posta, tra l’altro in zona sottoposta a tutela dal PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) regionale per pericolo di esondazione del vicino fiume Sisto e quindi pericolosa, diciamo più un elemento di valorizzazione del nuovo insediamento residenziale che un servizio per l’intera comunità e di un pezzo di strada di collegamento (l’altro pezzo è a carico di un altro Programma Integrato adiacente a questo in gran parte ricadente in zona a tutela PAI) tra la ex provinciale di San Felice Circeo e la strada regionale Pontina che non si sa se e come si potrà mai interamente realizzare e completare anch’essa insistente nella zona a tutela PAI, il tutto in cambio di una variante di PRG che consente, al privato, nuova edificazione per 53.000 metri cubi, con standard ordinari rilasciati di 16.256 mq quando il PRG ne prevede 43.728, in un’area che risulta già satura dal punto di vista delle previsioni del PRG (comparti C4 e C5 – espansioni litoranee lungo la strada provinciale mediana – completamente edificati con oltre 895.000 mc e standard da piano di 786.000 mq completamente mancanti) e che negli ultimi 50 anni è stata oggetto di una speculazione edilizia storica andando con questo Piano integrato a consumare altro suolo (siamo già al 12,46% contro una media nazionale del 7%) ed andando ad aumentare ulteriormente il carico urbanistico di quella area con tutti gli effetti conseguenti sulla viabilità insufficiente e pericolosa, sul sistema idrico, su quello fognario e sul depuratore di Borgo Hermada assolutamente insufficienti e messi ulteriormente in crisi dalla necessità di ricondurre a Terracina, a seguito della ricostruzione del ponte sul Sisto, degli scarichi che adesso affluiscono nel depuratore di Colonia Elena del Comune di S. Felice Circeo, sulla regimazione delle acque meteoriche con una rete di raccolta inesistente e da realizzare ex novo, sulla falda, sulle reti di servizio e considerata anche la carenza di servizi ai cittadini come la mobilità ed i trasporti ma anche di carattere economico, sociale e culturale, con luoghi di aggregazione completamente assenti. Tutte carenze che quell’area già oggi sconta e che si aggravano nel periodo estivo a seguito del sovraffollamento. Inoltre non si tiene conto nelle valutazioni economiche di costo-beneficio del nuovo insediamento dei costi a carico dell’Ente in termini di incremento di consumo di suolo, di adeguamento delle reti di servizio e tecnologiche, di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere pubbliche (parco urbano incluso!) rilasciate dal privato, costi che andrebbero assolutamente considerati perché tutt’altro che irrilevanti, soprattutto in presenza di un bilancio di previsione appena in equilibrio.

Per concludere, trovo inaccettabile l’utilizzo strumentale ed opportunistico che si sta facendo delle Commissioni, unicamente per portare avanti atti, delibere e regolamenti di interesse della Amministrazione e della maggioranza di governo, svuotandole di contenuto ed evitando pervicacemente di discutere della Città e dei suoi problemi. Le Commissioni ed il Consiglio comunale sono i luoghi delle Istituzioni cittadine deputati al confronto, alla discussione politica e alla formulazione degli indirizzi di governo della città e non possono essere ridotti a uffici notarili di ratifica degli atti amministrativi da approvare decisi in altre stanze. Per quanto riguarda il programma di intervento ci predisponiamo ad agire a livello regionale cercando di comprendere come sia stato possibile che un tale intervento così impattante a livello territoriale, a maggior ragione in quanto strettamente connesso ad un altro Programma di intervento, non sia stato assoggettato a Valutazione Ambientale Strategica (così come da noi specificato nella osservazione) per decisione del competente ufficio della Regione Lazio con Determina n.G00932 del 31 gennaio 2022 e come sia possibile portare avanti, allo stato attuale, questa variante di PRG, vista la mancanza di una dettagliata valutazione costi/benefici, l’assoluta incertezza sulle opere pubbliche previste ed i costi di adeguamento delle infrastrutture pubbliche (strade, ponti, reti fognarie e di smaltimento delle acque, depurazione, servizi) e di manutenzione che la stessa genera e che potrebbero non essere sostenibili per l’Ente”. Dichiara Gabriele Subiaco, Consigliere Comunale Europa Verde Terracina e Consigliere Nazionale di Europa Verde.

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