Sono passati 26 giorni dalla scomparsa di Valter Donà,l’imprenditore edile, inghiottito dalla voragine che si è aperta sulla Pontina, al bivio del Circeo,durante un forte temporale. Era il 25 novembre. Da allora il corpo di Valter non si trova.
Ora la famiglia chiede al tribunale che venga dichiarata, ufficialmente, la scomparsa del 63enne.
L’avvocato Giuseppe Mosa ha presentato il ricorso per la dichiarazione di scomparsa dell’uomo. Un passo necessario per consentire la gestione degli affari correnti da parte degli eredi.
Il legale è stato nominato difensore dai quattro membri della famiglia Donà, la moglie e i tre figli, anche nel fascicolo penale aperto dalla procura della Repubblica, con l’indagine condotta dai due pubblici ministeri Valerio De Luca e Giuseppe Bontempo. Alla procura la famiglia Donà chiederà, sempre attraverso il legale, anche di tornare a scavare nella buca, dopo il crollo della Pontina, e al momento vietata per motivi probatori, anche con un mezzo non invasivo. Un’istanza che già nelle scorse settimane la famiglia aveva rappresentato a chi si stava occupando delle ricerche. Sul luogo della tragedia dovranno operare anche i due consulenti, nominati dalla procura, per esaminare la consistenza del manto stradale. Hanno tre mesi di tempo.
Su.Per ora c’è un’indagine per disastro colposo contro ignoti, ma il corpo di Donà non si trova.