“Sulle note della “Leggenda del Piave” il sindaco di Terracina Francesco Giannetti ieri ha deposto un omaggio floreale alla targa che ricorda i Martiri delle Foibe, osservando un minuto di raccoglimento sulle note del Silenzio.
Il primo cittadino ha poi presentato un progetto preliminare realizzato in collaborazione con l’Ufficio Cultura per la valorizzazione di Largo Martiri delle Foibe, con il recupero urbanistico e architettonico dell’area”.
Questo l’incipit della nota rivolta ai cittadini terracinesi dall’amministrazione comunale sul “Giorno del Ricordo” 2025.
Il sindaco per dare “verità” alla promessa ha mostrato “la pezza d’appoggio” di un progetto di restyling del “Largo dei Martiri delle Foibe”, da sempre un mero parcheggio di auto.
Però, nell’attesa che il progetto si concretizzi e non rimanga un “pezzo di carta” o una annunciazione di propaganda politica, anche ieri si è commemorata la “Giornata” in un non luogo e soprattutto con una organizzazione che ha lasciato qualche dubbio.
Abbiamo avuto contezza dell’invito esteso agli studenti, ma non ad un rappresentante dalmata o istriano, che portasse l’esperienza diretta di quanto è stato.
Mancavano all’evento i consiglieri comunali e ad eccezione di una onnipresente assessora, il rimanente corpo giuntale. Ma sono stati invitati?
E poi non è un bel vedere foto con dipendenti che reggono tra le mani le casse di amplificazione del microfono, oppure assistere al Primo cittadino che si piega sulle gambe per deporre un fascio di fiori ai piedi del squallido palo che sorregge la targa “Largo Martiri delle Foibe”, e alzando poi gli occhi più in alto vedere le persiane, in questa edizione chiuse, dell’appartamento sovrastante.
Insomma, sindaco Giannetti, per quello che ha detto ieri noi la prendiamo in parola, e il prossimo anno l’aspettiamo per veder celebrata la “Giornata del Ricordo” in un luogo consono ad una grande tragedia umana che non deve essere dimenticata, ma neanche celebrata in un orribile parcheggio pubblico.
e.
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