La battaglia per sollecitare un migliore e più razionale servizio operativo del laboratorio prelievi e analisi cliniche dell’ospedale di Terracina, la riteniamo una questione di vera cultura civica.
Sembra dai risultati d’interesse che ha ricevuto l’intervento dell’altro giorno, che la tematica coinvolga pochi cittadini che in altre e più vacue occasioni, però, partecipano in massa con interventi anche al fulmicotone.
Abbiamo la netta percezione, e non da oggi, che al cittadino (terracinese e non solo) le vicende della depauperata sanità che gli viene somministrata lo colpisca soltanto quando è coinvolto in prima persona.
E quando accade le vie di fuga per l’ignavo utente sono talmente ridotte, che non sono previsti percorsi alternativi di salvezza.
Il paradosso del laboratorio analisi cliniche del “Fiorini”, a causa della sua ridotta operatività, porrebbe anche coinvolgere le scorte dei costosi reagenti chimici che se non utilizzati rischiano di finire nelle “tubature del cesso”, come magnificavano in una nota canzone gli Squallor.
E a pagare, come sempre, sarà Sor Pantalone da Monteruazzo.
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