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Terracina. “L’affarone del ponte sul fiume Sisto – Pantani ”

scritto da Redazione
Terracina. “L’affarone del ponte sul fiume Sisto – Pantani ”

Soprattutto in tempo di elezioni c’è il bisogno di ricordare gli atti (spesso impuri) commessi a danno della popolazione terracinese da chi ha governato il territorio negli ultimi anni.

Tra questi “atti impuri” troviamo l’operazione (mai chiusa) del passaggio del ponte sul fiume Sisto e delle relative strade ex proprietà della Provincia di Latina al Comune di Terracina, che non trova neanche il tempo di una riflessione nel dibattito politico pre elettorale, da parte dei candidati terracinesi al soglio regionale.

Ed ancora: i candidati di spicco, anche ex appartenenti alle giunte e coalizioni che hanno sostenuto le giunte di destra – sinistra – centro da almeno dodici anni, e loro laudatori, non una parola stanno spendono sul come risanare gli obbrobri che hanno lasciato in coda alle loro azioni di gestione del Comune.

Non una parola per lo “zippetto” appellato ascensore vicino alle poste, non una parola per il risanamento del pietoso stato delle vie interne ed esterne al territorio comunale, non una parola sulla chiusura dei palazzi storici, della biblioteca, degli impianti sportivi chiusi al pubblico, del riassetto della portualità e dei luoghi contigui al porto traianeo, degli insabbiamenti perenni delle foci, anche dei fiumi Sisto e Porto Badino, della capacità di accoglienza dei turisti che vanno e vengono dalle Isole Pontine.

Nessuna parola viene spesa per programmare (veramente) il riassetto urbanistico della città e sulla “dannosa” rigenerazione urbana, operazione “inciuciante” al vaglio dei Magistrati di Latina e delle Forze dell’Ordine.

Non una parola viene proferita sullo stato dell’arte del bilancio comunale, del personale che continua ad essere prevalentemente assunto con gli scorrimenti di graduatorie di altri Comuni, per poi scoprire che alla prima occasione, questi assunti, ritornano da dove sono venuti o transitano in altri Enti, evidentemente più appetibili di quello terracinese.

Nessuna parola è spesa sui lavori dati in appalto con il massimo ribasso e poi lasciati marcire nell’ignavia amministrativa, delle opere pubbliche che dovevano essere, per contratto, consegnate da anni alla comunità terracinese, dell’arredo urbano fermo ai primi anni ‘70, del verde cittadino rinsicchito e mal curato, pur impiegando risorse economiche di tutto rispetto.

A tutte queste mancate risposte (che per ragioni di spazio citiamo sono in parte) fa da contraltare la INSULSA richiesta di essere votati, azzerando di botto lo stato pietoso in cui versa Terracina.

Cari amici terracinesi: tutto questo vi pare normale, vi pare logico, vi pare possibile?

Se vi pare normale, logico e possibile – VOTATELI – senza però lamentarvi se non funziona niente e che si vive in una città e in una regione senza prospettiva di un futuro migliore.

Di seguito, vi invitiamo alla lettura dell’affarone del secolo: l’accorpamento, ai beni comunali, del ponte sul fiume Sisto e delle relative pertinenze viarie connesse.

Ricordando “L’affarone del ponte sul fiume Sisto – Pantani”

Una delle grandi iniziative politiche e amministrative in favore del popolo terracinese è, forse, la deliberazione di giunta comunale n.129 del 24.6.2019 avente ad oggetto: “Nuova Delimitazione del Centro Abitato e Variazione della Classificazione Strada Terracina-San Felice Circeo”.

Con tale atto l’ente comunale ha provveduto alla delimitazione di centro abitato in luogo della strada Terracina – San Felice Circeo, ricomprendendo nella stessa un tratto della strada Provinciale San Felice Circeo (strada Badino), dall’incrocio con Via Mediana Vecchia all’intersezione con la S.P. 148 Pontina.

In buona sostanza, il comune ha preso in carico la ex strada provinciale Badino sulla quale – dopo sopralluogo congiunto dei tecnici (Provincia-Comune) sarà necessario realizzare un nuovo ponte carrabile in sostituzione dell’attuale provvisorio.

Ebbene, il comune di Terracina, in virtù della deliberazione di giunta n.161 del 6.11.2020, ha approvato il progetto di fattibilità del nuovo ponte con un esborso complessivo di 2.500.000,00 euro, inserendo l’opera nel programma triennale delle opere pubbliche 2021 – 2023.

Nell’attesa della realizzazione del nuovo ponte, il comune di Terracina si sta facendo carico delle spese per l’affitto del temporaneo presso la Soc. Janson Bridging Italia, accordo che ha assunto, “In luogo dell’Ente Provinciale, nei limiti di 314.770,00 euro mentre, la Provincia di Latina si è impegnata a versare all’amministrazione comunale ……omissis……. le eventuali economie derivanti dalla gestione economia dell’appalto”.

Inoltre, lo smontaggio e la riconsegna del ponte temporaneo costerà alla casse comunali la bellezza di 41.901,41 euro iva compresa.

Esposto i fatti, la domanda sorge spontanea:

Fatta salva la necessità (?) di rifare il ponte, perché il comune si è assunto un onere economico così gravoso, sottraendolo dalle competenze della Provincia di Latina?

Ad oggi, purtroppo, l’unica cosa certa, a leggere le carte ufficiali, è la spesa che sopporta e dovrà sopportare il bilancio comunale.

Con buona pace del contribuente terracinese.

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Il valore di un’idea sta nel metterla in pratica”

(Thomas Edison)

Citazione contenuta nelle linee programmatiche della ex sindaca, Roberta Tintari.

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