Dunque la bomba è stata innescata: la lettera presentata al sindaco Francesco Giannetti da parte dell’assessore al “ciclo dei rifiuti” Vincenzo Di Girolamo, potrebbe aprire di fatto in giunta un problema politico importante o passare in subordine sotto silenzio per preservare l’integrità della maggioranza, considerato “l’ingombro” che Di Girolamo ha rappresentato in Fratelli d’Italia e in coalizione.
“Ingombro”, in quanto Di Girolamo non si è mai risparmiato in interventi a “gamba tesa” sia con le opposizioni, sia con i suoi stessi colleghi di maggioranza, sia verso tutto coloro che osavano sottolinearne comportamenti fuori dalle righe istituzionali.
Ma Di Girolamo è fatto così: Fratelli d’Italia lo conosceva bene, l’ex sindaca Tintari lo conosceva bene, l’attuale sindaco, se pure non direttamente bene, lo avrebbe dovuto conoscere attraverso i racconti dei maggiorenti politici della sua area di riferimento.
Vincenzo Di Girolamo, politicamente, è fatto come lo abbiamo visto in questi mesi, ma anche come lo abbiamo “ammirato” negli scorsi anni.: nel “bene o nel male” e con tanti voti personali.
Carattere fuori dalle righe ribadito anche nella missiva inviata al sindaco Giannetti, quando gli sottolinea senza giri di parole:
1. “dell’immobilismo nei settori di lavori pubblici e urbanistica”;
2. che “non esiste dialogo, a partire da quello con la dirigente Arcese”:
3. che gli “risultano vani i tentativi di colloquio e risoluzione anche di semplici problematiche con l’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Claudio De Felice: come spostare un vaso, aggiustare una ringhiera o scavare un pozzo”.
4. le critiche su Forza Italia di cui sottolinea “il conflitto d’interesse negli equilibri di maggioranza che esula dalle mie vedute di politica corretta”;
5. dissenziente anche nei confronti dello stesso Giannetti: “Il sindaco ha ritenuto opportuno farsi accompagnare dall’addetto stampa anche in un incontro con la ASL di Latina. Per conoscenza e per delega affidatami avrei gradito essere presente o almeno essere avvisato”.
Questo, in sintesi, il tenore della comunicazione scritta da Di Girolamo al Primo cittadino di Terracina: quindi conforme al personaggio.
Tra le cose che “l’ex assessore” racconta un punto è singolare, quando afferma “dell’accompagno in Asl del sindaco con l’addetto stampa”.
Forse è bene che si sappia: il Comune di Terracina non ha in organico un ADDETTO STAMPA.
Non lo ha neanche nominato “intuitu personae” il sindaco Giannetti nel suo personale staff.
Quindi?
Quindi, si presume che il Comune di Terracina stia usufruendo di una professionalità che svolge il lavoro di ADDETTO STAMPA “ABUSIVAMENTE”, saltando a piè pari le leggi che regolano il mondo del lavoro e in particolare la “Legge 150 del 2000 sulla comunicazione istituzionale”, oltre alle raccomandazioni dell’ordine dei Giornalisti in materia di assunzioni negli uffici stampa degli enti pubblici e privati.
Cosa ancora più grave sarebbe, poi, se l’ADDETTO STAMPA, di cui parla Di Girolamo, svolgesse in altre sedi lavoro giornalistico.
Il sindaco, su questa precisa affermazione di Di Girolamo, si senta in obbligo di chiarire ai cittadini di Terracina la veridicità di quanto sostiene, facendo conoscere quanti e quali sono i soggetti impegnati nel suo staff con le relative qualifiche di inquadramento, e se esiste all’interno della Pianta Organica tale figura professionale, il suo eventuale nominativo e la data di iscrizione all’Ordine dei Giornalisti.
Si rimane nell’attesa.
e.
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