In uno dei Consigli comunali dell’anno 2005 l’Assise politica cittadina deliberò, all’unanimità, di intitolare il Palazzetto dello Sport di viale Europa a Tobia Carucci.
“Bibi” era nato a Terracina il 21 ottobre del 1930 e la sua esistenza terrena l’aveva trascorsa coltivando, tra le altre, tre grandi passioni: la lirica, il calcio, la politica.
L’amore per il bel canto lo aveva ereditato dal padre, ottimo tenore, ma soprattutto straordinario ristoratore, la passione per il calcio invece gli era connaturata nel dna, la politica crebbe di pari passo alla stima per l’amico Fabrizio Abbate.
In politica “Bibi” fu eletto per la prima volta consigliere comunale il 27 novembre del 1966, riconfermato nel ruolo di rappresentate del popolo terracinese nel 1972 e nel 1978.
Il 9 aprile 1980 fu nominato assessore dal sindaco Paolo Cerilli con le impegnative deleghe alla pubblica istruzione, cultura, scuole, musei, monumenti, antichità, biblioteche, problemi della gioventù e del tempo libero.
Eletto di nuovo nella consultazione amministrativa del 26 giugno 1983, dal sindaco Paolo Cerilli riebbe il 5 ottobre 1983, le deleghe assessorili alla pubblica istruzione e cultura, sport, turismo e tempo libero.
Nella consultazione elettorale del 29 maggio del 1988 non raggiunse il giusto numero di preferenze per l’elezione diretta in Consiglio comunale, ma il 27 luglio del 1992 per la sopraggiunta incompatibilità del consigliere Franco Maria Brighenti entrò nell’Assise cittadina esercitando per l’ultima volta il mandato amministrativo.
“Bibi” però oltre ad essere stato un competente rappresentante della politica e dell’amministrazione locale, è stato un ottimo presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo.
E ancora di più “presidentissimo” del Terracina calcio, quella che vinceva su ogni campo dell’Italia centrale ed insulare.
La società che prima di chiamarsi Terracina calcio era la Di Biagio, in onore dell’eroico aviatore che per la patria si immolò nel 1918 sul fronte austriaco nel corso degli eventi bellici della Grande Guerra.
La Di Biagio – Terracina calcio dei bei tempi del Bonaventura Matthias, del campo in pozzolana, delle tribune “creative” con vista mare e case popolari.
Tempi storici straordinari per il vulcanico “presidentissimo” ma anche per gli altri dirigenti sportivi dell’epoca, tra i quali ricordiamo: Palombi e Venturi, Dispenza e il dott. Giuseppe Pernarella, precursore del moderno direttore tecnico.
Erano i tempi in cui si giocava al calcio per pura passione, per rappresentare veramente la città, per essere un tutt’uno anche con le sue nobili tradizioni sportive, storiche e culturali.
Stagioni, dove nel catino del Matthias andavano in scena le prodezze calcistiche di: Florenzani Coccia, Gallinari, De Angelis, Vanno, Masci, Di Girolamo, Bonelli, Cappelli, Bonfili, Verdemare, Di Manno, Parisella, Di Spigno, Forte, Tacelli, Forzellin, Percoco, Marrucco, Fabene, Giorgi I, Di Meo, Soccodato, Girelli, Marzullo, D’Agostino, Ceresi, Di Meo, Coni, Di Lello, i fratelli Ciani, Pozzi, Lutero, Mettus, Martinelli, Massitti, Pizzutelle, tutti o quasi allenati da quel mostro sacro che è stato Mario Colavolpe.
Calciatori che senza esagerare, per forza fisica e capacità tecnica, non sfigurerebbero oggi nei campionati professionistici.
Questi in piccola parte i trascorsi di vita pubblica vissuta da Tobia “Bibi” Carucci, mentre altra cosa è stato il versante intimistico e familiare della sua esistenza, che appartiene però soltanto alla moglie e ai figli, che amava più della lirica, del calcio e della politica.
Ciao “Bibi” che Dio ti abbia in gloria.
Everardo Longarini