Quello che era rimasto della maggioranza “bulgara” che governava (si fa per dire) il Comune di Terracina, fino all’ultimo ha tentato di rimanere incollata alle poltrone: nonostante gli arresti, gli avvisi di garanzia, le oltre 50 persone implicate nell’operazione della Procura della Repubblica di Latina denominata “spiagge libere”.
Nondimeno l’arresto della sindaca e dei molteplici “avvisati” a tutti i livelli di responsabilità tra il personale apicale del Comune, volevano rimanere abbarbicati sugli scranni, forse pensando di far passare la “buriana” senza pagare fio.
In un documento stilato e diffuso alla stampa si leggono passaggi di rara ilarità politica, e ve ne consegniamo un piccolo stralcio: ”Noi di Fratelli d’Italia e di Uniti e Liberi eravamo pronti ad assumerci la responsabilità di terminare il nostro mandato con un ultimo atto condiviso, per essere certi di lasciare agli uffici la possibilità di proseguire importanti attività di lavori pubblici e manutenzioni in grado di dare risposte alle esigenze della città”.
Insomma, dopo qualche decennio dell’amministrazione degli slogan per antonomasia: “Siamo la migliore amministrazione di sempre”, “Terracina ai terracinesi” e fuori dalla balle tutti gli infedeli ed altre amenità varie volevano, saliti sul patibolo, condividere APERTAMENTE (finalmente c’è l’ufficiale confessione) con l’opposizione (quale?) il residuo periodo di governo.
Quello del voler terminare il lavoro intrapreso ricorda quando il dimorante nel ventre della balena, sfiduciato dalla sua maggioranza, chiese con le lacrime agli occhi e con il capo cosparso di cenere, il voto al popolo bue terracinese affinché potesse terminare il programma intrapreso ma barbaramente bloccato dal ras “fondano” e dalle sue truppe cammellate locali.
Il popolo votante terracinese (non tutti è chiaro) si commosse a tal punto che lo rivotò, salvo EGLI fuggire con la massima dignità nell’ormai famoso “buco della balena”.
Morale della favola, l’amico delle balene ha inseguito e raggiunto per la storia politica di Terracina un significativo record: è stato sfiduciato, ha chiesto la fiducia, ha gettato con dignità la fascia tricolore nel cesso e si è auto – sfiduciato, e non contento si è fatto eleggere assessore al “programma”.
Infine, sfiancato dall’enorme lavoro, si dimetteva da ogni incarico comunale.
Ma su questo ultimo punto non trova il favore della Procura della Repubblica di Latina che lo ha “avvisato”, con buona pace dei Fdi e Uniti e Liberi.