lunedì 25 Novembre 2024,

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Terracina. No al parcheggio nell’Arena del Molo. I professionisti scrivono al sindaco

scritto da Redazione
Terracina. No al parcheggio nell’Arena del Molo. I professionisti scrivono al sindaco

La memoria collettiva osserva l’operato di chi crea l’identità futura di un’intera comunità: il caso dell’ “Arena il Molo”

Egregio Sindaco Dott. Nicola Procaccini,

in rappresentanza dei cittadini e dei professionisti a vario titolo della Comunità Locale, permeati da un reale e profondo interesse nei confronti della nostra città, sentiamo la necessità di esporle le nostre perplessità riguardo alla decisione, da parte dell’Amministrazione in carica, di creare all’ interno dell’Arena il Molo uno spazio riservato al posteggio veicoli.

L’Arena il Molo è per la città di Terracina un Monumento nella memoria, sia per la rilevanza archeologica, essendo un museo a cielo aperto, all’interno dell’antico bacino portuale traianeo, in un momento quale quello attuale, in cui molti altri monumenti storici non sono accessibili e l’arena del molo anche se degradata è pur sempre un “monumento” aperto ed accessibile, sia per il forte senso di aggregazione naturale che esso rappresenta nell’ immaginario collettivo sin dal passato.

Non solo un paesaggio cittadino quindi, ma un processo storico, economico e sociale trasmesso di generazione in generazione in qualità di patrimonio territoriale. Riferendoci soltanto all’epoca moderna basta ricordare che nel 1925 nell’Arena insisteva lo “stadio del molo”, è stata infatti la primissima struttura dove la più antica squadra di calcio locale ha disputato le sue prime partite, l’amatissima “Di Biagio”. In esso, i balilla e le giovani donne italiane del luogo si riunivano per le attività sportive previste dal sabato fascista. Il sito ha poi ospitato negli anni un importante club di tennis, tornei di boxe, tiro al piattello e tantissime altre gare sportive, ma anche importanti eventi culturali per la città. Sino ad arrivare ad oggi, sede invernale del circolo velico Terracina Vela Club. Sport e Cultura.

Consapevoli dello stato attuale di abbandono e di degrado in cui versa l’area, crediamo però che non si debba interrompere il corso di una storia così ricca di significati, di ricordi legati al  senso di appartenenza di un’intera comunità di donne, uomini e bambini, che per generazioni, sicuramente almeno una volta avranno passeggiato al fresco degli alberi all’interno di questo luogo e almeno una volta giocato sulla pista di pattinaggio, ma anzi ci auspichiamo che questa possa rifiorire ed essere volano di un ulteriore sfida nel suo mandato, di proseguire il cammino verso la sostenibilità, coniugando ambiente, economia e sociale, come già intrapreso con la nascita della pista ciclabile su Viale Circe e con la restituzione alla cittadinanza di alcuni importantissimi siti come Piazza Domitilla, passata da essere uno spazio deputato al parcheggio selvaggio ad uno dei luoghi più rappresentativi della nostra identità e alla cui sistemazione per il lavoro svolto va il plauso da parte dell’intera comunità locale.

Credendo fortemente in obiettivi condivisi e orientati al bene comune, proponiamo quindi all’Amministrazione un concorso di idee pubblico, per individuare quel “giusto” progetto di riqualificazione di tutta l’area portuale, che una Commissione da Lei costituita, valuterà come migliore per accogliere la sfida dell’Arena il Molo e dell’intera area portuale che necessita, come già nelle sue valutazioni, di risoluzioni agli annosi problemi di fruibilità e accessibilità, ma che queste soluzioni possano essere inquadrate in un’ottica di valenza paesaggistica, rispettandone i vincoli, onorandone la memoria storica e omaggiandola di un’opera non frammentata ma che guardi all’intero complesso come un unicum, in un percorso ideale di rigenerazione non solo “materiale” ma anche simbolica, per riscoprire il legame tra cultura e luogo.

Le chiediamo, quindi, con grande rispetto per il ruolo che ricopre e per le azioni positive già intraprese in tal senso, di poter ascoltare la nostra voce e di poter riflettere nel profondo della propria coscienza, che oggi rappresenta e deve rappresentare la coscienza di un’intera città

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