Il 15 ottobre scorso avevamo lanciato un accorato appello agli uomini e alle donne di buona volontà di Terracina, nel tentativo di formare una “cordata” per tirare a secco i due motopescherecci, che da tempo sono semi affondati all’interno del porto canale di Terracina.
Numerosi volenterosi avevano avanzato la loro candidatura per dare fondamento alla titanica avventura, allorquando ci era stato comunicato che sul luogo degli affondamenti erano stati posti cartelli che indicavano prossimi lavori.
Lavori che evidentemente non rientravano al recupero e smaltimento in discarica autorizzata dei due relitti, che alla meno peggio rimangono attraccati ad una delle banchine di ormeggio del porto canale.
Allora siamo andati di nuovo sul luogo e abbiamo documentato, questa volta da altra angolazione prospettica, il parziale affondamento dei due pescherecci.
C’è da riferire che da vicino la situazione non è affatto un bel vedere, soprattutto sotto il profilo di un possibile inquinamento da idrocarburi (forse in parte ancora in pancia alle due “paranze”).
Certo, la situazione burocratica non dovrebbe essere delle migliori se i due relitti si trovano dopo mesi nel condizioni che si possono ammirare.
Questo però non toglie a chi ne ha la competenza di fornire informazioni certe agli addetti ai lavori e ai cittadini tutti.
#regionelazio #politica #terracina
I commenti non sono chiusi.