Terracina. Pecchia (ex comandante PL) sul nuovo avvicendamento al vertici

È notizia di questi giorni che l’attuale Comandante della polizia locale lascia il comando per essere reintegrato nei ruoli amministrativi del Comune. Sulla stampa vengono anche chiariti i motivi di questa sua decisione.

Il Sindaco, dott. Nicola Procaccini, peraltro elogia l’operato di quel dipendente, che assunse il comando del Corpo, transitando dai ruoli amministrativi nella polizia locale.
Tra le motivazioni, che inducono l’odierno Comandante a lasciare la polizia locale, vengono richiamati anche (ma non solo) motivi familiari, su cui (ovviamente) non entro nel merito, ma che tuttavia rispetto. Tra le altre motivazioni, l’interessato richiama una gravissima carenza organica, che determina l’impossibilità di una organizzazione del lavoro efficiente. Ed in questo ha la mia piena condivisione, atteso che tale problematica è stata anche da me vissuta (in particolare) negli ultimi anni in cui ho diretto la polizia locale di Terracina. Da tale decisione dell’attuale dimissionario Comandante deriva, quindi, la scelta del Sindaco di indire un concorso (per mobilità) finalizzato a sostituire il Comandante Di Crescenzo.
Appartenendo alla pletora di soggetti che (residenti o meno) pagano le tasse al Comune di Terracina, ed avendone diretto il Corpo di polizia locale per 12 anni -dopo quello di Anagni (20 anni) e quello di Sabaudia (6 anni)- mi pregio di effettuare alcune considerazioni che sottopongo alla qualificata riflessione del Sindaco Procaccini; in ciò, spinto anche (se non soprattutto) dall’affetto che mi lega alla polizia locale, che per circa quattro decenni ha costituito (per così dire) la mia seconda famiglia!
Ebbene:
1. È normale (nel senso di rientrare nella “norma”) il fatto che un dipendente comunale possa decidere, a suo piacimento, di lasciare una struttura (nel caso di specie: il Corpo della polizia locale) per essere reinserito nei ruoli amministrativi del Comune? Verosimilmente, il Sindaco, potrebbe rispondere che l’Amministrazione legittimamente ha optato per l’assunzione di un nuovo Comandante dotato di “alta professionalità”. E questo appare pienamente condivisibile, considerato che il ruolo di Comandante deve essere ricoperto da un soggetto appartenente alla categoria D/3 giuridico (come è stato per me precedentemente e come deve essere per ogni partecipante a quel concorso), mentre l’attuale Comandante appartiene alla categoria D/1 giuridico, quindi inferiore a quanto previsto dal vigente regolamento.
2. Tuttavia, ciò detto, appare normale che, a fronte della acclarata carenza organica del Corpo, dal Sindaco pubblicamente riconosciuta, si decida di reintegrare il Sig. Di Crescenzo (attuale Comandante) nei ruoli amministrativi? Stante la dichiarata carenza organica, nonché la (da egli) riconosciuta professionalità del Sig. Di Crescenzo, questi non potrebbe continuare a prestare la propria attività lavorativa presso il Corpo? In tale ipotesi, nell’ovvio ruolo di Vicecomandante, stante il suo livello (D/1 giuridico) inferiore a quello del prossimo Comandante (D/3 giuridico)? Avendo il Sig. Di Crescenzo dimostrato grande professionalità in questi due anni di comando (di cui non ho motivo di dubitare), sarebbe un valido supporto per il nuovo Comandante, peraltro garantendo al Corpo una unità in più. Ed alla luce della cronica carenza organica, non è cosa di poco conto!
3. In tal modo, si eviterebbe anche di determinare una soluzione di continuità con la gestione del Comandante Di Crescenzo; il tutto con beneficio per il Corpo e per la delicata funzione che svolge nella città! Considerando anche l’ulteriore circostanza che una tale “continuità” avrebbe effetti di favorevoli sul personale della polizia locale.
Sicuro di avere fornito un umile contributo a favore della polizia locale, invio un fraterno saluto a tutti gli appartenenti ad essa, ai quali rammento che… “Ad astra per aspera!”

Dott. Vincenzo Pecchia