Dopo una gestazione di diversi mesi, con avvisi pubblici ripetuti, prove a candidati successivamente risultati non idonei alla funzione di capo di gabinetto del sindaco Francesco Giannetti, ieri la fumata bianca: la nomina dell’ex sindaco di Priverno Umberto Macci.
Il neo capo di gabinetto, successivamente alla firma del contratto si legherà alle sorti del mandato sindacale del sindaco Giannetti, in ogni modo fino “… al 10/08/2026, data di maturazione del requisito dell’età anagrafica, che stante l’attuale normativa pensionistica, impone all’Ente la cessazione del rapporto di servizio, salvo diversa successiva previsione normativa”.
Al capo di gabinetto verrà corrisposta la retribuzione annua lorda, correlata alla qualifica professionale di funzionario servizi amministrativo/contabile – area dei Funzionari (ex ctg. D) di cui al contratto collettivo nazionale di lavoro – funzioni locali per il personale non dirigente e il trattamento economico accessorio previsto dalla disciplina salvo diversa determinazione dell’Amministrazione. “… Fermi restando i limiti orari massimali mensili previsti dalla vigente normativa in materia di lavoro dipendente – l’orario di lavoro non è predeterminabile, a causa delle particolari caratteristiche dell’attività esercitata”.
Possiamo ritenere, rispetto al effettuata nomina di Macci, almeno due passaggi significativi: il primo dovrebbe essere per il Primo cittadino di Terracina una spalla capace nella gestione degli “affari” amministrativi e all’occorrenza anche consigliere politico.
Il secondo è singolare: la non predeterminazione dell’orario di lavoro, a causa delle particolari caratteristiche dell’attività che andrà ad esercitare il capo di gabinetto.
E quali sarebbero queste caratteristiche, che non permetterebbero di predeterminare l’orario di lavoro del capo di gabinetto?
Qualcuno lo spieghi ai cittadini terracinesi e forse anche a qualche escluso dalla corsa al “gabinettato”.
e.
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