Tra i Comuni ricicloni, stante il dettagliato report del nono Ecoforum del Lazio – promosso da Legambiente Lazio con il contributo di Conai e il patrocinio della Regione Lazio, Terracina sta perdendo per strada una buona fetta di credibilità acquisita negli scorsi anni, ma sopratutto sta forse perdendo il “favore” e l’entusiasmo dei cittadini nell’effettuare una raccolta differenziata sempre puntuale.
Detto dei benefici ambientali, del recupero delle risorse, del risparmio energetico dovuto al processo di riciclaggio e della responsabilità sociale, che promuove una cultura ambientale e sensibilizza la comunità intera all’importanza delle sostenibilità, il cittadino, si domanda:
1.perché non è stata ancora istituita la Tarip, il sistema premiante che permette all’utente di avere uno sconto in bolletta?
2.Perché nel vecchio e nuovo capitolato di appalto per la raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, si continua a non prevedere uno storno economico per il Comune e quindi per una eventuale riduzione del canone del servizio su: carta e cartone, vetro e materiali ferrosi?
3.Perchè i cittadini virtuosi terracinesi devono pagare la Tari anche per i morosi storici della tariffa?
Siamo d’accordo due volte, quando si dice al cittadino, che anche in assenza di incentivi economici immediati la raccolta differenziata rappresenta un investimento nel benessere ambientale e sociale per l’intera cittadinanza.
Ma qui il cittadino aspetta da decenni un segno di inversione di tendenza.
Ricordiamo che a Terracina siamo giunti per la copertura economica dell’appalto della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani a cifre astronomiche, con aumenti ultimi in bolletta che non fanno presagire nulla i buono per il futuro.
Ed allora, come spiegare il negativo dato che balza agli occhi?
Forse perché il cittadini terracinese, super virtuoso, stia mandando un preciso segnale di insoddisfazione?
Come ama dire il governatore del Veneto, Luca Zaia: “ragionateci sopra”.
e.
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