martedì 21 Gennaio 2025,

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Terracina. Piazza Municipio attraverso il racconto dell’ex ingegnere capo del Comune di Terracina Di Mauro

scritto da Redazione
Terracina. Piazza Municipio attraverso il racconto dell’ex ingegnere capo del Comune di Terracina Di Mauro

Questa piazza la ricordo negli anni ’50-’60 ed era ancora praticamente intatta. Le crepe del basolato erano pochissime ed impercettibili. A distanza di 2.000 anni circa, risultava ancora conservata. Per i Terracinesi della nostra “Terracina alta” era “la piazza”. La mia è una famiglia di “Campo di fiori” dove ha vissuto dalla fine dell’ 800 agli anni ’70 e mio padre mi raccontava che “la piazza” (oggi piazza Municipio) era il luogo di incontro domenicale e/o festivo di tutti gli abitanti della città vecchia. La domenica si lasciavano i panni di una dura settimana di lavoro nei campi e nei vigneti e, con l’abito della festa, ci si incontrava tutti in “piazza” per incontrare gli amici o discutere sui problemi della città o per trattare un affare etc. Insomma, era il salotto di questo paese da rispettare e da mantenere. A fine anni ’70 inizi anni ’80 ho avuto la fortuna (sfortuna?) di entrare a lavorare presso il Comune di Terracina come secondo Ingegnere dell’ufficio tecnico e poi Ingegnere Capo e la prima constatazione che dovetti fare era la situazione anomala di questa piazza. Io me la ricordavo ancora come un salotto ed invece era diventata un grande parcheggio dove passavano e parcheggiavano non solo semplici autovetture ma anche grandi autobus di linea ed autocarri pesanti che stavano letteralmente crepando le antiche ed originali lastre in marmo coreno con cui fu edificata la piazza. Poiché non era più sostenibile una situazione del genere, nel 1983, feci una perizia tecnica con la quale dichiarai che il sovrappeso dovuto ai mezzi moderni sulla piazza non erano compatibili per l’agibilità della piazza che, all’epoca della antica Roma, era stata creata per essere una isola pedonale interdetta ai carri ed ai cavalli. A seguito di ciò l’amministrazione Comunale emanò un’ ordinanza di divieto di sosta per tutti i mezzi. Ciononostante, per circa 20 anni, fu una avventura far rispettate tale divieto in quanto era ancora consentito il traffico veicolare di attraversamento della stessa. Allora, verso la fine degli anni ’90, ebbi l’idea di bloccare i due ingressi e, quindi, feci costruire i 4 grandi baggioli (in pietra locale essendo nel centro storico), due per ogni ingresso alla piazza, collegati da due grandi catene di ancora della nostra vecchia marineria. Feci apporre i lucchetti e copia delle relative chiavi furono inviate esclusivamente alle forze dell’ordine, alla ASL, all’ospedale per il pronto soccorso, ai vigili del fuoco ed a tutti gli enti che per motivi d’urgenza avrebbero avuto bisogno di entrare. Io sono stato il custode e per certi versi il controllore di ciò che avveniva in piazza fino al 2010 e devo dire che, anche se a fatica, sono riuscito a fare rispettare tale divieto ed a salvaguardare la piazza . Da allora è passato più di un decennio e devo constatare che alcuni dei basoli, che ricordo ancora intatti nel 2010, sono attualmente inguardabili per il disastro che sta avvenendo giorno dopo giorno.

Luigi Di Mauro

ex ingegnere capo del Comune di Terracina

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