La caduta di ogni rappresentanza politica e amministrativa è un fatto sempre traumatico e lo è per varie ragioni, non per ultima il venire meno della responsabilità tra eletto ed elettore che ha trovato fondamento nella fiducia accordata da questi ultimi in tempo di chiamata alle urne.
Ma tant’è, ormai quello che è stato è stato e bisogna guardare avanti cercando di analizzare gli scenari prossimi futuri e confezionare, per chi avrà intenzione di sottoporsi al giudizio dei cittadini, un programma di cose da fare che non sia il solito libro dei sogni, tanto non ci crede più nessuno perché è accertata la impossibilità di realizzarlo compiutamente e neanche parzialmente.
Detto questo la riflessione che pongo all’attenzione di chi legge è quella di iniziare un percorso di valorizzazione del “fattore femminile” all’interno della rappresentanza politica e amministrativa dell’ente comunale.
E’ ormai tempo che le donne inizino a scrivere anche a Terracina una nuova pagina per affermare un impegno compiuto di vera democrazia all’interno dell’istituzione locale.
Perché oggettivamente vi sono buoni motivi per votare una donna.
Quindi al di là della scelta dei punti programmatici da porre all’interno “del libretto dei sogni”, delle candidature di soggetti che “avrebbero” un congruo numero di supporter ma che hanno dimostrato negli anni di non produrre molto per gli interessi generali dei cittadini, ravviso il bisogno di avviare un coinvolgimento massiccio di donne che vogliono impegnarsi per il bene comune.
Donne che elargiscano la propria disponibilità nel sostenere fideisticamente un programma politico e amministrativo concreto, che eviti voli pindarici su presunte grandi opere irrealizzabili, ma che converga su un elenco di cose possibili e utili per la comunità terracinese.
Scegliere dunque più donne da inserire nelle liste elettorali per farle eleggere in Comune è oggi più che mai fondamentale per risalire la china di un percorso che ha avvelenato i pozzi e travolto anche i rapporti personali di chi pretendeva di governare il Comune con arroganza e supponenza.
Alla faccia delle belle parole diffuse a piene mani in campagna elettorale e mai realizzate per non intralciare interessi di piccolo cabotaggio e bassa cucina politica.
Rimango a disposizione di tutte le donne che vogliono discutere e passare poi concretamente all’azione per una Terracina migliore e in più in “rosa”.
Gina Cetrone