venerdì 22 Novembre 2024,

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Terracina, politica. “Disegniamo insieme una Città nuova”: solo altre colate di cemento…”

scritto da Redazione
Terracina, politica. “Disegniamo insieme una Città nuova”: solo altre colate di cemento…”

Nella seduta di Consiglio Comunale del 16 Aprile scorso è stato discusso il punto: “Legge Regionale 22/1997 – Programma Integrato d’Intervento in Variante al Piano Regolatore Generale, per la riqualificazione urbanistica di un’area sita in SP San Felice Circeo km 9,00 / loc. “Scafa di Ponte” ESAME OSSERVAZIONI E CONTRODEDUZIONI”, relativo ad un vecchio e ormai superato programma d’intervento notevolmente impattante che prevede una nuova edificazione per ben 53.000 metri cubi localizzato in una conca pantanosa soggetta a subsidenza posta qualche metro al di sotto del livello della strada e formatasi nei millenni per accogliere le acque di esondazione del Sisto e per il quale manca una completa e dettagliata valutazione costi/benefici fatta autonomamente dal Comune per accertare il reale e ponderato interesse pubblico come previsto dalla legge 22/1997, visto il ridotto valore e l’assoluta incertezza sulle opere pubbliche previste: un parco di 8 ettari distante 12 chilometri dalla città, raggiungibile solo in macchina e per metà già incluso negli standard di PRG e collocato in una zona pericolosa dal punto di vista idrogeologico (PAI) ed il 50% di una strada di collegamento tra la ex provinciale di San Felice Circeo e la Pontina che non si sa se e come sarà mai realizzata visto che essa pure ricade quasi interamente in zona A2 a tutela integrale da PAI (Piano di assetto idrogeologico). Senza valutare l’impatto che l’intervento avrà sull’area circostante già sofferente per servizi carenti e mancanti e oggetto di una speculazione edilizia storica che ha consumato suolo mangiandosi letteralmente tutti gli spazi destinati da Piano Regolatore a Verde, servizi e parcheggi. Una valutazione dell’interesse pubblico del tutto singolare e carente fatta dal privato e non dal pubblico e che non considera i costi di adeguamento delle infrastrutture pubbliche (strada, ponte, rete fognaria e di smaltimento delle acque, depuratore e servizi) e quelli di manutenzione ordinaria e straordinaria del parco e della strada che l’Ente e quindi i cittadini dovrebbero accollarsi con il suo già traballante Bilancio.

Le quattro osservazioni al centro della delibera in discussione sono state tutte bocciate con controdeduzioni basate su pareri e documenti redatti dai vari enti coinvolti nel procedimento fondati sul Rapporto preliminare redatto dal privato con dati vecchi ed un’analisi demografica e socio economica datata e superata, senza mai entrare in modo puntuale ed argomentato nel merito dei rilievi precisi ed articolati posti dalle singole osservazioni. Pareri ed atti che tra l’altro si limitano a valutare l’intervento, ma non considerano il carico urbanistico determinato dallo stesso e quindi l’impatto sull’area circostante. A maggior ragione dal momento che in quell’area sono previsti altri impattanti interventi con volumetrie che sfiorano i 100.000 metri cubi. Inoltre alle osservazioni prodotte nel 2020, tra le quali spicca sicuramente quella presentata da Gabriele Subiaco di Europa Verde Terracina, che allora non sedeva ancora in consiglio comunale, in questi quattro anni non vi è stato alcun riscontro formale da parte dell’Ente, non dando, nei fatti, la possibilità a chi ha prodotto le osservazioni di contestare, nei termini di legge, i pareri e gli atti degli enti coinvolti nel procedimento, atti, che vengono resi noti solo oggi, a supporto delle controdeduzioni, per bocciare le osservazioni e mandare avanti a tappe forzate l’iter di approvazione della variante. Un procedimento, a nostro avviso, illegittimo che è nostra intenzione impugnare.

Il Sindaco e un pezzo della sua maggioranza guidata da Fratelli d’Italia hanno sostenuto in Consiglio la tesi che il Programma deve essere mandato avanti visto che la proposta risale al 2014 e le valutazioni sono ritenute congrue da questa Amministrazione e l’interesse pubblico garantito. Ora ci appare del tutto singolare che si dica che occorre mandare avanti l’intervento visto che il privato aspetta dal 2014, quando dal 2014, in 10 anni, l’Ente non è stato in grado di fare una sua valutazione congrua e ponderata dell’interesse pubblico valutando tutti gli aspetti ed i costi e i benefici, limitandosi unicamente a prendere per buone le valutazioni fatte del privato. Ed inoltre l’Amministrazione può benissimo rivedere i suoi indirizzi di gestione del territorio, visto che è una scelta politica, considerato l’incremento del carico urbanistico che l’intervento determina in quell’area della città che ha visto negli anni i due comparti il C4 ed il C5 che prevedevano un insediamento complessivo di 11.190 abitanti, ampiamente superato (anche con insediamenti abusivi), senza considerare il sovrappopolamento estivo. Comparti, oggi, completamente saturi con una cubatura da piano di 895.000 metri cubi completamente realizzata e standard da piano di 786.000 metri quadri, quasi un KM quadrato di area, completamente mancanti.

Si continua a subire, in modo passivo, l’iniziativa del privato non avendo alcuna capacità di guidare un processo che dovrebbe essere in mano saldamente all’amministrazione pubblica che dovrebbe guidare lo sviluppo e la gestione del territorio, decidendo le regole, le opere da fare, attuando i piani di recupero e le procedure di esproprio, pianificando, recuperando e impegnando risorse. Una Amministrazione che controlla ed è parte attiva e non un attore passivo che subisce l’iniziativa del privato e sembra quasi contenta di subirla, e possiamo solo facilmente ipotizzare perché è così contenta. Con le conseguenze che questo atteggiamento negli anni ha determinato, generando uno sviluppo urbanistico incontrollato ed in gran parte abusivo, riducendo a zero gli standard urbanistici, creando i disastri del Piano di Recupero Urbano del Calcatore e del Centro servizi Arene 1 con opere pubbliche realizzate dal privato che i cittadini aspettano da 20 anni. La nostra sensazione e che siamo purtroppo di fronte al solito, e non sarà l’ultimo, insediamento residenziale di seconde case estive che da 60 anni caratterizza quella zona della città. In sostanza l’ennesimo “residence” privato con sbarra, dove per accedervi bisogna essere autorizzati dai custodi, come la maggior parte dei residence in quell’area, di cui la città oggi non ha francamente bisogno.

Sono tanti i dubbi e le perplessità che sono emerse su questo intervento e che hanno animato il dibattito in Consiglio comunale determinando una spaccatura all’interno della stessa maggioranza con l’astensione di Forza Italia. Ma è evidente a tutti che non è possibile continuare a gestire l’urbanistica di questa città in questo modo, senza fare un punto sul passato e senza avere contezza di quello che è successo in questi anni sul territorio con le leggi ed i provvedimenti che si sono accavallati e che hanno letteralmente stravolto il PRG e le sue previsioni originarie. Con i programmi integrati di intervento, come questo, si sta facendo un uso distorto della normativa relativa ai “programmi complessi” trasformandoli illecitamente in mini piani particolareggiati su prenotazione del privato, con interventi a macchia di leopardo, sconnessi, non integrati con il contesto e senza un quadro pianificatorio generale saldamente in mano all’Ente che recepisca i nuovi e più aggiornati indirizzi sanciti dal Parlamento europeo, dal Consiglio d’Europa e dalle Nazioni Unite sulla sostenibilità e sulla tutela del suolo e del paesaggio. Nel Consiglio comunale di ieri il Sindaco ed un pezzo della sua maggioranza, con in testa Fratelli d’Italia, hanno gettato la maschera ed è stato a tutti più chiaro cosa si nascondesse dietro lo slogan elettorale: “Disegniamo insieme una Città nuova”. Abbiamo capito, che da qui in avanti, ci saranno, come se non bastassero, solo altre colate di cemento in questa città, per andarsi a prendere gli ultimi spazi di verde pubblico rimasti, ringraziando il privato imprenditore per le briciole che concede ai cittadini di Terracina in cambio della possibilità di costruire su terreni destinati da PRG a verde pubblico e servizi. I Cittadini sentitamente ringraziano.”

Dichiara Gabriele Subiaco, Consigliere Comunale Europa Verde Terracina e Consigliere Nazionale di Europa Verde.

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