Quando insegnavo all’università, in forze alla facoltà di Medicina, dipartimento di microbiologia, agli esami mi capitava di incappare in studenti non solo impreparati ma con una marcata idiosincrasia per la professione medica.
Con molta calma e con il sorriso spiegavo loro che la società ha bisogno di tante figure, non solo ingegneri, avvocati o medici; se ne andavano bocciati ma sinceramente sollevati.
Uno di loro lo incontrai anni dopo, infermiere in un reparto di chirurgia.
Mi disse, felice, che gli avevo salvato la vita e che era davvero soddisfatto delle scelte fatte.
Ora seduta ad un tavolo vorrei spiegare a qualcuno che si può fare il pizzaiolo, il sarto, la pasticcera…la città non ha bisogno della loro frustrazione e dei loro orrori professionali.
WWF Terracina
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