Ci siamo!
Poche ore ci separano dalla chiamata alle urne per eleggere il sindaco e i componenti del nuovo consiglio comunale, e un pro memoria per l’elettore sulle motivazioni che hanno portato alle elezioni anticipate rispetto alla sua scadenza naturale deve essere illustrata, seppur a grandi linee.
Il commissariamento del Comune è giunto per via delle dimissioni del sindaco e della maggioranza dei consiglieri comunali, sotto l’incalzare delle indagini e degli arresti dello stesso primo cittadino, del suo vice, di alcuni assessori e dipendenti comunali.
Con circa 850 pagine la Procura della Repubblica di Latina ha motivato le accuse dopo aver raccolto acquisizioni documentali, testimonianze, pedinamenti, intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, contestando reati di falso, turbata libertà negli appalti riguardanti l’affidamento in gestione delle spiagge e servizi connessi alla balneazione, oltre a frodi, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e rivelazioni del segreto d’ufficio.
Tutte accuse che, ad oggi, la Procura delle Repubblica deve confermare con eventuali rinvii a giudizio dei coinvolti.
C’è inoltre da riferire che una parte degli input che hanno condotto gli inquirenti alle indagini è giunto da benemeriti cittadini, ex politici e associazioni che operano sul territorio terracinese e non solo.
Nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso, rimane comunque un dato: il Comune di Terracina è stato commissariato e al posto di sindaco, consiglio e giunta comunale, da circa un anno c’è il prefetto, Antonio Cappetta.
La critica politica che si muove alle esperienze di governo cittadino a guida destra centro, compresa la “strabica” opposizione consiliare, è massimamente quella di aver fatto poco e male gli “interessi” della città e dei suoi cittadini.
Tanto che Terracina è nello stato dell’arte che si può vedere chiaramente: sia in centro che nelle sue zone periferiche, ma anche consultando i conti pubblici in profondo rosso del bilancio comunale.
Adesso, a ben scorrere i nomi contenuti nelle liste che si presentano alla competizione elettorale, molti di quelli di ieri ci riprovano ancora oggi, sciorinando mirabolanti slogan ad effetto speciale e buoni propositi tout court.
Ma sono credibili?
Si possono invece ritenere credibili alla preferenza degli elettori terracinesi quei candidati che si sono fermamente opposti al “sistema Terracina”, ma anche proposto e attuato percorsi virtuosi per le buone pratiche di gestione della città?
Se si considera questo ultimo interrogativo, gli elettori di Terracina non possono che riconoscere il diuturno lavoro di questi anni del candidato a Sindaco di Europa Verde, l’ing. Gabriele Subiaco e della sua squadra di aspiranti consiglieri comunali che lo sostiene nell’esperienza.
Chess’è!
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