“Per lo scrittore inglese Rudyard Kipling era la “città dalle notti orribili”, “la città sovraffollata e pestilenziale”.
Ma per il famoso poeta urdu Ghālib era “una città così piacevole”, “questa città celestiale”.
Lo scrittore Dominique Lapierre trovava che ogni visita alla città era “una nuova esperienza incantevole”, mentre Peter T. White, scrivendo sul National Geographic, citava altri che la definivano “orribile, mostruosa, spaventosa.
Il più vasto slum del mondo”.
Senza dubbio Calcutta (bengali: Kalikata) è una città di contrasti”.
Senza fare paragoni, che potrebbero risultare eccessivi, le foto in successione, offrono uno spaccato del quotidiano terracinese.
Che, si badi bene, non è Calcutta al tempo del racconto di cui sopra.
In rapida successione:
foto 1 e 2 via San Francesco
foto 3 e 4 via che posta all’Ospedale Fiorini
foto 5 (una chicca) immagine notturna del piazzale selvaggio di via Stella Polare, al porto di Terracina.
P.S. Tutte le altre foto su post Terracina città.
I commenti non sono chiusi.