Se è vero che la rottamazione delle cartelle relative al periodo 1 gennaio 2000 – 30 giugno del 2022 non comporta impatti sul Bilancio comunale dal momento che le poste iscritte a Bilancio sono al netto di sanzioni ed interessi che vengono rottamati con questo provvedimento.
Da una valutazione condivisa in commissione Bilancio con dirigenti e funzionari del settore finanziario, è però emerso che comunque questo intervento produce un minore gettito per le entrate del nostro Comune di 6.3 milioni di € che sono appunto la quota interessi e sanzioni che verrebbe rottamata a fronte di un totale iscritto a ruolo di oltre 22 milioni di €. Questo ovviamente nell’ipotesi che tutti i potenziali interessati aderissero alla rottamazione. Potenziali incassi che avrebbero certamente non fatto male alle casse comunali.
Da questo punto di vista, una cosa è che un tale provvedimento nazionale al quale i comuni possono aderire o meno, fosse stato accompagnato da adeguate coperture finanziarie per coprire le perdite che i comuni registreranno con lo stralcio degli interessi e delle sanzioni, un’altra è decidere di fare un condono a livello nazionale per solleticare un certo elettorato il cui conto finale però viene fatto pagare ai Comuni. Sta succedendo la stessa cosa con il Reddito di Cittadinanza, buttato sulle spalle dei comuni dal 1° Agosto. Ed infatti sono molti i comuni che non hanno aderito allo stralcio e alla rottamazione.
C’ è poi una questione prettamente politica. Ritengo molto discutibile che si proceda sempre a colpi di condoni. Perchè di questo si tratta. Condoni che non fanno certamente bene dal punto di vista della fedeltà contributiva. Il rischio è che alcuni cittadini evitino di fare il proprio dovere fiscale proprio sapendo che poi arrivano le sanatorie. Allora che messaggio diamo con questo tipo di provvedimenti? Certamente non un bel segnale verso i cittadini che le tasse e i tributi li pagano regolarmente e che in questo Paese alla fine finiscono per fare sempre “la figura dei fessi”.
Ora si dirà, certamente non ci sarà una adesione completa di tutti i cittadini interessati e quindi l’impatto in termini di minori entrate è relativo come pure qualcuno vedrà il provvedimento addirittura come una misura che ha un impatto positivo per poter ridurre di qualche milione di € la montagna di Residui Attivi che caratterizza il nostro Bilancio, visto che potrebbe incentivare i restii a pagare visto lo sconto di interssi e sanzioni.
Bene, io sono del parere che la montagna di Residui Attivi di questo Ente oltre 70 milioni di € che condizionano fortemente il nostro Bilancio, vadano abbattuti decidendo di fare una dura lotta all’evasione e all’elusione e facendo pagare chi non paga. Certo tenendo conto delle situazioni critiche e venendo incontro alle difficoltà, ma la strada non può essere quella dei condoni e delle tregue fiscali.
Concludo con un’altra considerazione sul fatto, come ho letto qualche giorno fa sulla stampa, che questo provvedimento andrebbe incontro alla complessa situazione di difficoltà economica dei cittadini anche a seguito del periodo Covid.
A riguardo, non si può certo dire che queste cartelle non siano state pagate a causa del Covid o perché oggi c’è la crisi economica visto che voglio ricordare parliamo di debiti contenuti in ingiunzioni fiscali emesse dal 1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022, o in accertamenti emessi ai sensi del comma 792 dell’art. 1 della Legge 160/2019, divenuti esecutivi alla data del 30 giugno 2022, quindi cartelle che risalgono fino all’anno 2000 e quindi relative agli ultimi 22 anni.
Queste sono state le motivazioni del mio NO.
Gabriele Subiaco
Consigliere comunale di Europa Verde