Quella che pubblichiamo è la foto della scrivania dell’ufficio, dove Roberto della Fornace ha lavorato fino all’ultimo minuto della sua vita.
E’, come si vede, una scrivania stracolma di atti, pratiche, cose da fare quotidianamente per la sua Terracina; in un diuturno impegno che ha sostenuto con stoico sacrificio, prescindendo, sempre, dai vantaggi che ne poteva personalmente far derivare.
Del resto Roberto era fatto così: prendere o lasciare.
Con quel carattere asprigno e a tratti intransigente quando, soprattutto, si trattava di difendere gli interessi dell’amata Terracina.
In tanti in questi anni l’hanno apprezzato e stimato per quello che in fondo gli riusciva meglio: essere un diligente lavoratore, appassionato cacciatore, amante impenitente dell’isola di Zannone, costruttore di coscienza civica tra i giovani.
Caro Roberto, che la terra ti sia lieve.
Everardo