Abbiamo una passione giornalistica “sfrenata” per le questioni che attengono alle vicende sanitarie in generale ed in particolare su quelle che accadono presso l’Ospedale “Fiorini” di Terracina, che al pari degli altri nosocomi pontini non vive momenti di gestione quotidiana – diciamo – “felice”.
Spesso, al “Fiorini”, a far parlare non sono le grandi tematiche sanitarie, che pure ci sono, ma i piccoli fatti che rendono il quotidiano degli utenti e degli addetti ai lavori un vero e proprio tormento.
Prendiamo ad esempio il tema degli aggiornamenti dei Codici CUR, che non sono altro che i numeri di riferimento per i medici per definire le varie prestazioni che la sanità pubblica indica per ogni singolo servizio da erogare.
Da tempo immemore i medici di base del comprensorio terracinese lamentano che i codici in loro possesso sono errati, ergo: non aggiornati in tempo utile per offrire al paziente ricette che non siano invalidate dal sistema elettronico in uso al Cup dell’Ospedale “Fiorini”.
Questi disagi sono palesemente conclamati per le prestazioni riferite alle analisi cliniche e alle visite mediche che si vorrebbero prenotare, che con i codici non aggiornati rimandano indietro tutti coloro che avevano richiesto tali prestazioni.
Con i codici non aggiornati e quindi rifiutati dal sistema elettronico di riconoscimento della prestazione, i pazienti (tanti) ritornano dai medici di base, che brancolando nel buio burocratico riformulano, casomai, lo stesso codice o si periziano di chiamare i responsabili del CUP (centro unico di prenotazione) per farsi determinare il codice esatto, che nel frattempo la Regione Lazio ha variato.
Al cambiamento che dovrebbe essere almeno semestrale della lista dei Codici c’è naturalmente una responsabile, medico dirigente, che evidentemente impegnata in altre e più strategiche incombenze non procederebbe con sollecitudine alla bisogna, con i risultati “deliranti” di pazienti e medici di base, che in taluni momenti si lasciano andare in considerazioni pesanti sulla qualità del servizio.
Nell’attesa di una inversione di tendenza, si rimane comunque a disposizione di chi vuole confutare o aggiornare tale ricostruzione della vicenda.
e.
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