Si è svolta presso il Palazzo comunale di Terracina l’attesa riunione dei sindaci del Distretto di Centro. Assemblea convocata per analizzare il redigendo Piano di riassetto della sanità pubblica per il Distretto di Centro, che sarà a breve licenziato dal Commissario e presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
E’ stata una riunione importante nella quale tutti i partecipanti hanno espresso un fondamentale giudizio: Nel futuro piano aziendale del Distretto di Centro la visione dell’organizzazione sanitaria deve essere la più unitaria possibile, senza distinzione tra gli ospedali di Terracina e Fondi.
Nel suo articolato intervento il sindaco di Terracina, Nicola Procaccini, ha inteso ringraziare i colleghi sindaci per la partecipazione all’incontro, sottolineando come “Coloro che abitano i territori che ricadono nel presidio ospedaliero di centro hanno a cuore la salute dei propri concittadini e nello stesso tempo sono preoccupati rispetto ad un piano di riassetto delle rete ospedaliera che non solo rischia di non rilanciare l’offerta sanitaria sul nostro territorio, ma addirittura c’è la seria possibilità che questa venga rimaneggiata.
Questo perché le prime notizie che emergono fanno del presidio ospedaliero di centro il fanalino di coda della sanità provinciale, e lo stesso comunicato stampa ufficiale diramato dalla Regione Lazio sembra non aver chiare le idee dal momento che i numeri sugli incrementi e diminuzione dei posti letto non si allineano all’interno dello stesso comunicato.
Preoccupazione, naturalmente, ma anche la serena voglia di confrontarsi con i vertici aziendali in provincia e in regione, fermo restando che ognuno fa il proprio mestiere.
Insieme dobbiamo essere in grado di migliorare l’offerta sanitaria pubblica, senza buttare soldi, com’è stato fatto probabilmente in passato.
Avere quindi una spesa appropriata e senza sprechi, ma anche senza tagliare sui servizi che rappresentano il primo dei diritti dei cittadini”.
“Tutti i sindaci del comprensorio hanno condiviso la preoccupazione che nella futura organizzazione il presidio di centro abbia una sua funzionalità nella rete ospedaliera – sostiene il sindaco di Fondi Salvatore De Meo.
Che ci sia un potenziamento effettivo e un’inversione di tendenza rispetto al passato, dove abbiamo subìto delle politiche che non hanno visto investimenti in risorse umane, attrezzature e servizi rispetto a un territorio che invece rappresenta una porzione importante della provincia di Latina.
L’auspicio è che il direttore generale ci possa partecipare ancor prima della predisposizione dell’atto aziendale, che non vorremmo fosse confezionato e sottoposto a un’approvazione o a un parere apparente.
Speriamo di poter ritrovare in esso le cose che tutti noi sindaci abbiamo più volte ripetuto: ossia di far sì che questo presidio abbia veramente una funzione vera, perché ci ritroviamo ancora una volta di fronte ad una serie d’ipotesi ibride che non danno un’effettiva funzionalità dei due ospedali, di Fondi e Terracina all’interno della rete ospedaliera.
Tra l’altro quest’oggi abbiamo appreso dell’ultimissimo decreto del commissario Zingaretti, che non ci convince assolutamente, sebbene la prima lettura ovviamente è subordinata ad un approfondimento che faremo nei prossimi giorni”.
“Abbiamo partecipato a questo incontro organizzato dai sindaci Procaccini e De Meo – afferma il delegato del sindaco di Sperlonga Eugenio Faiola – e ci siamo trovati allineati tutti sulle stesse idee.
Abbiamo letto le note che ci sono pervenute questa mattina dalla Regione Lazio, dove si confermano per il nostro territorio alcune evidenti criticità, ma abbiamo anche rilevato la considerazione di sopravvivenza del nostro presidio di centro.
Adesso, su questa conquista che siamo riusciti ad ottenere, dobbiamo lavorare tutti affinchè si annullino le criticità, soprattutto sul piano dell’emergenza.
Dobbiamo vedere poi come queste linee generali sono tradotte nell’atto aziendale da parte della dirigenza Asl.
Ed è per questo motivo che chiediamo che il documento definitivo ci sia fornito quanto prima, affinchè si possa studiare e confrontare con le nostre esigenze, e fare eventualmente la nostra controproposta.
nella speranza che siano annullate quelle criticità.
I due ospedali, infine, non possono fare più le stesse cose, ma vanno differenziati e non soppressi”.
“Intanto è importante – dichiara il sindaco di Sabaudia Maurizio Lucci – che ci si riunisca come sindaci di questo territorio, perché dobbiamo preoccuparci dell’emergenza sanitaria in provincia di Latina, emergenza evidente e grave che non può essere penalizzata da tagli indiscriminati.
Se proprio si devono fare tagli si facciano in maniera ponderata su Roma e provincia, perché sul nostro territorio ci sono strutture e esigenze precise da soddisfare.
Oggi abbiamo deciso di essere uniti nel fare un’attenta lettura della proposta regionale e se a documento completo ci accorgeremo che si vogliono eseguire tagli in maniera improduttiva per noi, saremo pronti a esprimere un parere contrario.
Vogliamo inoltre che alcune valenze siano riportate al giusto collegamento, perché abbiamo bisogno che i nostri pazienti non debbano fare il giro delle sette chiese per avere la giusta assistenza sanitaria”.
La riunione è stata aggiornata, stessa sede, a mercoledì 12 novembre alle ore 11.30.