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Terracina. “Scarico delle acque reflue, nuovo e più stringente regolamento comunale”

scritto da Redazione
Terracina. “Scarico delle acque reflue, nuovo e più stringente regolamento comunale”

La delibera di Consiglio comunale n.15 del 4 febbraio scorso, al pari delle altre sottoscritte dal Commissario straordinario Erminia Ocello negli ultimi giorni, ha un valore sostanziale per la protezione ambientale.
Infatti, con l’approvazione del regolamento comunale degli “Scarichi di acque reflue domestiche e assimilate in aree non servite da pubblica fognatura” si vuole mettere a sistema un settore lasciato da troppo tempo senza gestione certa e controlli puntuali.
L’ambito di applicazione dell’approvato regolamento interessa gli scarichi domestici e assimilabili da case sparse o insediamenti isolati fino a 50 abitanti equivalenti.
Le zone considerate “sparse” sono porzioni di territorio in ristrutturazione ed espansione residenziale negli ambiti “C4 e C5” e precisamente: il comprensorio di Borgo Hermada, La Fiora, Le 4 Stagioni, ma anche quelle comprese nel Piano di Recupero dei nuclei abusivi, oltre  alle lottizzazioni insistenti sulla fascia costiera.
Il rilascio allo scarico delle acque è subordinato all’effettiva realizzazione del sistema di trattamento del refluo a servizio dell’insediamento o dell’attività di cui lo scarico ha origine, conformemente a: 1. quanto proposto in fase progettuale; 2 quanto approvato all’atto del rilascio del nulla osta preventivo.
L’autorizzazione allo scarico è indispensabile per la presentazione delle attestazioni di abitabilità, agibilità o della dichiarazione di conformità delle opere al titolo abilitativo e viene rilasciata ai seguenti soggetti: proprietario dell’immobile, titolare di un diritto reale o personale di godimento dello stesso; amministratore pro tempore di condominio; titolare o legale rappresentante dell’attività da cui origina lo scarico; legale rappresentante pro tempore di un eventuale consorzio.
Il nuovo regolamento prevede l’obbligo di allacciamento in aree servite dalla pubblica fognatura, lo stesso obbligo interviene al momento in cui sono realizzati nuovi tratti fognari nelle zone adesso sprovviste.
Per quanto riguarda la zona di piazza Palatina e la fascia costiera di Levante e precisamente la zona denominata “Acqua Santa” fino alla via Flacca km 0+450 (Canneto), è prevista la realizzazione di una fognatura pubblica mediante finanziamenti di privati.
Per questa ragione gli insediamenti civili di queste zone possono essere mantenuti in deroga alla normativa vigente, a condizione che le fosse biologiche siano a tenuta stagna e periodicamente svuotate da ditte specializzate.
Altra previsione programmatica contenuta nel regolamento comunale è la realizzazione di una pubblica fognatura a servizio del comprensorio “Le 4 Stagioni”.
Si ricorda ai cittadini che l’assenza dell’autorizzazione allo scarico delle acque reflue, e in mancanza di ogni procedura di allaccio in corso, comporta il procedimento di revoca del certificato di agibilità dell’immobile ai sensi del D.P.R. 380/2002.
La durata dell’autorizzazione, infine, è di quattro anni, decorrenti dalla data del rilascio, mentre un anno prima della scadenza ne deve essere richiesto il rinnovo.

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