La proclamazione c’è stata, il Consiglio è insediato, discorsi e proclami ormai appartengono al passato ed ora si deve solo lavorare.
Ad un mese dalle elezioni dal Palazzo non escono notizie, e voglio pensare che il sindaco si sia isolato per concentrarsi e studiare la situazione, e decidere da dove iniziare.
Mentre scrivo queste note sorrido, perché credo che l’architetto si stia mettendo le mani nella folta capigliatura ora che ha l’autorità per pretendere di visionare personalmente carte e numeri.
Sono convinto che si sta rendendo conto che non ha vinto alla lotteria, ma che si ritrova a lavorare in un contesto cronicamente incapace di fare sistema, e che ha in mano una città debole per deficit di infrastrutture.
Le opere incompiute sono troppe, il “sistema Comune” è barocco, obsoleto, farraginoso, e facilmente sottomesso agli interessi dei più forti: un quadro desolante, una situazione veramente difficile, anacronistica, ma ha voluto la bicicletta e deve pedalare, anche se la bici non è di quelle elettriche a pedalata assistita, ma un catenaccio sbilenco, arrugginito e con la catena rattoppata alla meglio.
Il lavoro da fare è enorme, con problemi ormai cronici che hanno radici profonde nelle scelte di amministratori incapaci che hanno fatto girare la città a vuoto, in circolo vizioso entro una spirale negativa.
Povero Francesco, dovrà avere la forza di un titano per mettere fine ad un andazzo consolidato da decenni di irregolarità nella gestione amministrativa, per debellare le varie baronie e, soprattutto per azzerare quella schifosa politica del sottogoverno che premia gli amici.
Dovrà prendere decisioni che gli procureranno nemici nella sua stessa squadra, allontanare consiglieri interessati e liberarsi di alcune inutilità che ha intorno.
Auguri sindaco, e che la forza sia con te.
Germano Bersani
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